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Da: Organizzatori

472 gli autori in lizza, anche da Germania, Francia, Inghilterra, Spagna e Arabia Saudita.

Domenica 27 ottobre alle ore 10, nella suggestiva cornice del Teatro Ballarin di Lendinara (Rovigo), davanti a un folto e interessato pubblico, si è svolta la cerimonia di premiazione del Concorso Letterario Internazionale “Locanda del Doge” 2019, mirabilmente condotta dalla sua ideatrice e organizzatrice, la giornalista Angioletta Masiero, presidente di giuria. Il prestigioso evento è stato patrocinato, tra gli altri, dalla Regione Veneto.
Su 472 autori in gara (di cui 12 della Germania, 5 della Francia, 8 dell’Inghilterra, 4 della Spagna, 2 dell’Arabia Saudita), con i loro volumi divisi nelle quattro sezioni previste dal bando (narrativa edita, saggistica edita, poesia edita, poesia inedita), la casa editrice ferrarese “Faust Edizioni” di Fausto Bassini ha fatto incetta di riconoscimenti: ben cinque.
Il Premio ‘Poesia Giovani’ è andato alla quattordicenne bondenese Sofia Ilacqua, studentessa del liceo Ariosto di Ferrara, per la sua opera d’esordio “Universo di noi” (pubblicata nella collana di poesia ‘Arbolé’, si fregia della prefazione del conterraneo Roberto Casini, storico autore musicale di Vasco Rossi e di altri grandi artisti).
Il Premio ‘Narrativa Giovani’ è stato sollevato da un’altra esordiente di 14 anni, Valentina Lucchiari Paglierini, originaria di Trecenta (Rovigo) e studentessa dell’istituto Primo Levi di Badia Polesine, per il libro ‘Pensieri sospesi’ uscito nella collana di narrativa ‘I nidi’.
Il Premio ‘Jessie White Mario’, dedicato alla memoria di un’importante reporter anglo-italiana (sepolta a Lendinara), cui a metà Ottocento venne rifiutata l’iscrizione alla Facoltà di Medicina in quanto donna, è finito proprio nelle mani di una donna medico: la versatile studiosa ferrarese Daniela Fratti, autrice di “Per le vie di Ferrara. Edicole devozionali mariane e simboli religiosi” che ha visto la luce nella collana di arte ‘Centomeraviglie’, con la prefazione della professoressa Diane Yvonne Ghirardo della University of Southern California.
Il Premio ‘Nuova Tribuna Letteraria’ è stato assegnato dall’omonima rivista, in collaborazione con il Concorso stesso, all’intramontabile “La Ferrara segreta. Storie che non sai” del documentarista e saggista ferrarese Paolo Sturla Avogadri (prefazione del professor Alessandro Roveri), inserito nella collana di storia ‘Historiando’ e giunto ormai alla sesta edizione.
Infine Riccardo Modestino, medico-scrittore ferrarese, nella veste di Presidente della stimata Associazione De Humanitate Sanctae Annae, ha ritirato il terzo premio nella sezione Saggistica (su 200 opere presentate) per il volume “Lo Sport e la Storia. Educazione motoria e medicina sportiva in Italia” (pubblicato nella collana ‘Historiando’), al quale hanno collaborato, oltre allo stesso, una cinquantina di autori di valore sia nazionale che internazionale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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