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Da: Ufficio Stampa Cinepark Apollo

Dalle 12 di domani, giovedì 19/12/19, sarà on line la piattaforma di cinema on demand cinepark.tv, un progetto fortemente voluto e quindi realizzato dai gestori del Gruppo Cinepark di Ferrara, insegna di esercizio cinematografico che gestisce 3 multisale nella provincia di Ferrara per un totale di 16 schermi: 4 all’Apollo di Ferrara, 6 per il Cinepark di Cento e 6 per quello di Comacchio. Grazie alla presenza capillare sul territorio, il gruppo detiene la leadership nel numero di spettatori cinematografici a Ferrara e provincia con oltre 400.000 spettatori all’anno.

L’idea di Cinepark tv nasce dall’esigenza di avvicinare sempre di più il tradizionale mondo dell’esercizio cinematografico alla nuova economia digitale. Certamente anche i cinema sono stati investiti da questa trasformazione: hanno sostituito i loro proiettori meccanici a 35 mm con nuovi proiettori digitali che consentono maggiore flessibilità nella programmazione, hanno creato siti e utilizzano i social per promuovere la propria attività, arrivando ad offrire la possibilità di acquistare i biglietti on line comodamente da casa.
Questo mondo digitale ha spinto soprattutto le nuove generazioni ad un consumo elevato di filmati su ogni tipo di supporto, non più solo al cinema o in televisione ma anche su pc, tablet e smartphone. La stessa innovazione ha poi semplificato la possibilità di girare film. Ad oggi, è possibile realizzare anche con un semplice cellulare qualche cosa di interessante e il livello qualitativo raggiunto da molte piccole opere indipendenti è andato sempre più crescendo.
L’osservazione di queste tendenze insieme alla presenza capillare del circuito Cinepark sul territorio e alla grandissima tradizione che quest’area geografica detiene nella settima arte ha spinto il gruppo Cinepark a realizzare una piattaforma VIDEO ON DEMAND dedicata ai cortometraggi ferraresi.
Per il lancio, saranno tre i corti in programmazione: Totò e Daiana (Calcio, Caffè e Fish and Chips), episodio pilota di una web serie diretta da Riccardo Sai, L’albero dei Limoni di Alessandro Rocca e Martina Mele e MP3 di Edo Tagliavini.
Il team di Cinepark ricerca e seleziona opere brevi da distribuire su questa nuova piattaforma consentendo loro una maggiore visibilità. Una ricerca che viene effettuata in collaborazione con le istituzioni e con tutte le numerose realtà locali legate al mondo del cinema (Ferrara Film Commission, Ferrara Film Festival, Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini, ecc). Per questo motivo, il progetto cinepark.tv resta in continua evoluzione che oltre a ricercare nuovi talenti intende saldare sempre di più il legame tra Ferrara e provincia e la settima arte.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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