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da: organizzatori

TRE TAPPE PER COSTRUIRE UN NUOVO SISTEMA MONETARIO
Nell’ambito del programma collaterale di “Internazionale a Ferrara” si terranno il 3 e 4 ottobre in piazza Ariostea tre incontri promossi dal Gruppo Cittadini Economia di Ferrara. I tre, a partecipazione libera e gratuita, rappresentano un percorso informativo ideale sui temi dell’economia in tre tappe: 1° tappa “Le basi e le chiavi di lettura”, 2° tappa “L’azione politica”, 3° tappa “L’azione pratica nella nostra città”.
“Abbiamo davanti ai nostri occhi tutti giorni – affermano gli organizzatori – un sistema monetario che è stato costruito per creare e stampare denaro a favore di gruppi finanziari e banche e toglierlo a cittadini, famiglie e imprese. Noi vogliamo riprenderci ciò che ci spetta dal nostro lavoro e per fare questo siamo consapevoli che solo noi cittadini possiamo costruire un sistema monetario che tuteli i nostri interessi di cittadini, famiglie e imprese. Ecco perché abbiamo organizzato questi tre incontri”.

CALENDARIO DETTAGLIATO INCONTRI

Le basi per capire l’economia – Conversazione civile “L’Altra faccia della moneta”
sabato 3 ottobre ore 16,00 – 19,00
Piazza Ariostea nell’ambito della manifestazione “Tuttunaltracosa” presso
Area Incontri UBUNTU
Assieme, persone tra persone, analizziamo la situazione economica attuale in modo rigoroso, solido, circostanziato e comprensibile da tutti. “Assieme, identifichiamo la corretta chiave di lettura di ciò che sta accadendo e prendiamo precisa consapevolezza della realtà in cui viviamo e lavoriamo e di come possiamo agire per risolvere la situazione.” Chi siamo? Persone come te che si sono interrogate sui motivi che hanno condotto l’Europa e l’Italia ad affrontare le drammatiche problematiche odierne. Abbiamo ricercato le risposte nello studio dell’economia, riscontrando nel sistema in cui siamo immersi, fondamentali distorsioni. Risolvendo queste anomalie la situazione assume radicalmente un’altra “faccia”.

L’azione politica – “L’iniziativa Moneta positiva” – “Creiamo denaro per la gente e non per le banche”
domenica 4 ottobre ore 11,00 – 12,30
Piazza Ariostea nell’ambito della manifestazione “Tuttunaltracosa” presso
Area Incontri UBUNTU
I cittadini in Europa e nel mondo si stanno organizzando. Noi a Ferrara abbiamo contribuito alla nascita di “Moneta Positiva” un movimento di carattere internazionale che individua nell’attuale sistema economico, finanziario e monetario un sistema che estrae risorse da chi lavora verso chi non fa nulla di utile “i mercati finanziari” e l’attuale sistema bancario. All’interno dell’evento saranno illustrate le azioni di pressione civile e politica che ognuno di noi può fare, fino ad arrivare alla proposta “Qe for the people and not for the banks”

Cosa fare nella mia città: “Moneta complementare e città di Ferrara”
domenica 4 ottobre ore 17,00 – 18,30
Piazza Ariostea nell’ambito della manifestazione “Tuttunaltracosa” presso
Area Incontri IL TOPOLINO SOLIDALE
Le esperienze nel corso della storia di monete complementari. L’esperienza e il timing di azione nella comunità cittadina di Ferrara.Con le monete complementari ci si accorge che il Debito pubblico è una truffa, che la moneta può essere emessa a credito della comunità e che si può crescere economicamente e finanziariamente senza alcun limite monetario. Esiste una moneta biologica al servizio dell’uomo (specialmente dei più deboli) in equilibrio con la natura.

“Dobbiamo inventare una nuova saggezza per una nuova epoca.
 Nel frattempo, se vogliamo veramente fare qualcosa di buono,
dobbiamo apparire eterodossi, importuni, pericolosi, 
ribelli nei confronti di chi ci ha preceduto.” John Maynard Keynes
Per informazioni: Gruppo cittadini economia
email: gruppocittadinieconomia.fe@gmail.com
telefono: 348 78 08 947

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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