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Da: Organizzatori

Sono stati molteplici le azioni del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara per riuscire a portare ad un reale punto di inizio la realizzazione della nuova opera irrigua del canale Ciarle a Poggio Renatico, un intervento che ora è davvero in partenza, quale risultato del grande impegno di questi anni delle Amministrazioni presiedute dal Presidente Franco Dalle Vacche. “Abbiamo appena ricevuto l’ufficialità dell’assegnazione del contributo del Ministero delle Politiche Agricole per 9 milioni di euro – dice il Presidente – il progetto era entrato in graduatoria tra quelli ammessi nel bando per l’assegnazione dei fondi finalizzati alla realizzazione di progetti irrigui nell’ambito del Piano per lo Sviluppo Rurale Nazionale. Nonostante i fondi si fossero esauriti, con l’assistenza di ANBI e grazie alla disponibilità dei funzionari del Ministero a Roma siamo riusciti a individuare ulteriori fonti di finanziamento. Sono dunque orgoglioso di poter dire che dopo tantissimi anni di attesa, ora ci sono tempi certi per l’avvio dell’opera dando una risposta concreta e positiva alle tante preziose realtà agricole di quel comprensorio”.

Un traguardo che il Consorzio ha raggiunto dopo più di 2 anni di lavoro e contatti stretti, come detto, con Anbi nazionale e il Ministero. La domanda di finanziamento per l’implementazione primaria del sistema irriguo Ciarle nei Comuni di Poggio Renatico e Terre del Reno, infatti, era stata presentata ad agosto 2017 ed oggi, con l’intervento del Ministero che ne ha ravveduto lavori urgenti, indifferibili e di pubblica utilità, si può dare il via all’iter di realizzazione del completamento e adeguamento dell’opera irrigua derivante dal Canale Emiliano Romagnolo (CER) che da via Ciarle a Sant’Agostino proseguirà verso Poggio Renatico, consentendo benefici a 5.586 ettari. Questa la tempistica indicata dal direttore generale Monti: “Entro 12 mesi a decorrere dal 16 maggio, salvo proroghe, dovrà esserci l’aggiudicazione dei lavori. Abbiamo già iniziato a preparare il bando da oltre 6 milioni di euro di lavori (per un totale di 9 milioni aggiungendo iva e spese tecniche) e perfezionare la quarantina di accordi coi proprietari dei terreni interessati dall’opera”.

L’opera avrà una portata di 0.3 litri al secondo per ettaro di superficie servita e darà una garanzia dell’acqua superiore a quella utilizzata solitamente per l’irrigazione. “Nell’alto ferrarese spesso vengono usati gli stessi canali sia per lo scolo delle acque che per l’irrigazione. In questo caso si avrà un canale dedicato esclusivamente all’irrigazione e quindi mai interessato da acque di scolo dalla campagna o dalle fognature urbane – spiega l’ingegnere Valeria Chierici – Il tempo previsto dal cantiere varia dai 27 ai 24 mesi, riduzione che dipenderà dall’organizzazione dell’impresa aggiudicataria. Il lavoro infatti, si sviluppa linearmente e potrebbero agire contemporaneamente con più squadre accelerando i tempi esecutivi. Peraltro ci si trova davanti a una tecnica di realizzazione non particolarmente complessa per la maggior parte dello sviluppo, che sfrutta le altimetrie del terreno elevate a ridosso dell’argine del Reno, per servire agevolmente tutti i vicini comparti altimetricamente più depressi. Una condotta irrigua semplice, destinata esclusivamente all’irrigazione che apporterà numerosi benefici al comparto agricolo poggese, molto importante per la pera Abate, frutteti e vivai”.

Particolarmente soddisfatto anche Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico e, in Consorzio, membro della commissione piano di classifica per il riparto degli oneri consortili. “Avere ottenuto il finanziamento è un risultato che dà soddisfazione e rappresenta un importante punto di partenza per l’iter della concreta realizzazione – dice il primo cittadino – era un progetto rimasto sulla carta da oltre 20 anni e che mai riusciva a tradursi in realtà per il nostro mondo agricolo permanentemente in sofferenza. Questa, invece, è una risposta importante anche davanti al clima attuale, che alterna siccità a periodi troppo piovosi. Un grande sforzo di pianificazione che soddisferà le necessità di un territorio vocato particolarmente alla orto frutticultura e che, pur essendo vicinissimo a Reno, soffre di carenza idrica”

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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