Skip to main content

 

Comunicato stampa CIA Ferrara.

L’associazione dei pensionati di Cia Ferrara sottolinea le difficoltà della popolazione più anziana soprattutto nelle aree rurali, aumentata a causa dell’emergenza sanitaria.

FERRARA, 29 aprile 2021 – Cure domiciliari non garantite in alcune aree del territorio e una carenza generale di attenzione e sostegno alle persone più anziane non autosufficienti, soprattutto durante le fasi più difficili dell’emergenza da Covid-19. Il direttivo di Anp-Cia Ferrara, l’associazione dei pensionati agricoli ferraresi, ha fatto il punto sulla condizione sanitaria, sociale e anche umana degli anziani e il quadro emerso non è confortante, anzi: sul territorio esiste una vera e propria “emergenza della domiciliarità”.

“L’assistenza domiciliare – spiega ANP Ferrara – sta avendo delle difficoltà a rispondere pienamente ai bisogni assistenziali degli anziani. Le ragioni del problema risiedono certamente nella riduzione del personale sanitario e di servizio, che è stato sinora “dirottato” verso ospedali e strutture a causa della pandemia. Comprendiamo perfettamente la grave situazione che stiamo vivendo da più di un anno, ma siamo anche preoccupati perché molti nostri associati, che vivono in zone di campagna, hanno avuto per mesi un’assistenza domiciliare ridotta o assente. Ovviamente in queste situazioni ci si affida ai cosiddetti caregiver privati, comunemente definiti badanti, ma anche in questo caso non mancano i problemi perché è difficile trovare le competenze adeguate e non tutti, ad esempio chi percepisce la pensione minima, possono permetterseli. E qui entra in gioco un altro tema davvero caldo: i sostegni alla non autosufficienza e in particolare l’assegno di cura. Parliamo di un contributo economico – continua l’ANP – erogato da Regione e Comuni destinato alle famiglie che si prendono cura degli anziani a casa, evitando così l’inserimento in strutture residenziali protette. Uno strumento che riteniamo utilissimo, ma che presenta dei limiti rilevanti a livello di coperture, tanto che Ferrara è una delle province della nostra Regione con meno assegni di cura. I problemi sono due: i fondi assegnati a questo sostegno sono diminuiti negli ultimi anni del 39% e viene concesso valutando l’ISEE dell’intero nucleo famigliare dove vive la persona anziana e non quello della persona che necessita di cure. Inoltre a chi percepisce anche l’assegno di accompagnamento erogato dall’INPS, l’assegno di cura viene ridotto al 30%, troppo poco per coprire i costi di una persona che si prende cura di un anziano ogni giorno. In poche parole: andiamo sempre peggio. Tra i problemi sanitari del passato, come il taglio dei posti letto che abbiamo pesantemente pagato durante la pandemia e la continua riduzione dei sostegni alle famiglie che scelgono di accudire i loro anziani a casa propria, la prospettiva è pessima.

In questo senso – continua l’ANP – vogliamo sollecitare i Comuni a una maggiore attenzione su questi temi, perché non sempre le risposte fornite corrispondono alle effettive necessità e al profondo disagio sociale e umano di chi vive una condizione di fragilità.

Per noi – continuano i pensionati di Cia Ferrara – è difficile ammettere che la nostra sanità, che rimane comunque di alto livello, non tratti in maniera adeguata la figura dell’assistente domiciliare, persona essenziale per consentire alle persone non auto sufficienti di vivere in maniera dignitosa. Come associazione lavoreremo per portare avanti alcune istanze che riteniamo cruciali: potenziare le cure domiciliari pubbliche e gratuite; investire risorse sulla formazione dei caregiver, anche istituendo un vero e proprio albo provinciale per assistenti famigliari; approvare una legge nazionale sulla non autosufficienza e destinare risorse, come l’accompagnamento, in base alla condizione economica della persona assistita non in maniera universale e, allo stesso modo, concedere l’assegno di cura basandosi sullo stato economico dell’anziano, non dell’intero nucleo famigliare. Ripristinare un sistema di cura più efficiente – conclude l’ANP di Ferrara – non è una richiesta che riguarda solo la nostra associazione o le persone che rappresentiamo, ma l’intera società. Perché una società può definirsi civile solo se si prende cura in maniera adeguata e completa di chi la compone in ogni fase della sua vita”.

tag:

PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it