Skip to main content

da: Cento in Movimento

Cento In Movimento organizza un incontro dibattito sulla drammatica situazione del lavoro in provincia di Ferrara, con uno sguardo sulla situazione della regione Emilia Romagna.
Il titolo dell’evento, che si terrà sabato 25 ottobre alle ore 15.00 c/o la sala del centro Alle Arti in via del Curato 8 a Cento, sarà: “Sprofondo Rosso. La dignità violata – Viaggio di semplici cittadini nel mondo del lavoro della provincia di Ferrara. Quali prospettive?”.

L’iniziativa nasce dal fatto che sta passando quasi inosservata, e comunque un po’ troppo in sordina, la notizia che la provincia di Ferrara sia la provincia col tasso di disoccupazione più alto di tutto il nord Italia e quella con la variazione più alta di tutta l’Italia del tasso di disoccupazione dal 2007 al 2013.
Ciò significa che chi è in cerca di occupazione, sia perché da poco nel mercato del lavoro o perché il lavoro l’ha perso a causa delle ristrutturazioni e chiusure aziendali, ha una scarsissima probabilità di nuova occupazione sul medio periodo. Le informazioni riportate dai principali media nazionali e da approfondimenti locali parlano chiaro: confermano la criticità della situazione, sia per quanto riguarda il settore produttivo che il terziario.
È indispensabile quindi una riflessione accurata e approfondita sull’attuale situazione, sulle posizioni che i gruppi politici, i sindacati e le associazioni degli imprenditori hanno in proposito, e sugli strumenti da mettere in campo per farvi fronte. Per questo noi semplici cittadini abbiamo invitato a partecipare figure di rilievo nel panorama locale e nazionale, esperti del settore competenti e attivi per la ricerca di una via d’uscita.
Al dibattito parteciperanno l’on. Walter Rizzetto, vicepresidente della XI Commissione alla Camera (Lavoro Pubblico e Privato) Movimento 5 Stelle. L’on. Mara Mucci membro della X Commissione alla Camera (Attività Produttive, Commercio e Turismo) Movimento 5 Stelle; il dott. Ermes Drigo del Movimento Decrescita Felice.
Sono stati invitati all’incontro i membri della Giunta e del Consiglio Comunale di Cento. I membri della nuova Provincia di Ferrara. Esponenti provinciali delle sigle sindacali. Esponenti provinciali di Unindustria, del CNA, di Confartigianato, di Confagricoltura, di Coldiretti, di Ascom, della Camera di Commercio. Esponenti politici e i candidati presidenti della Regione Emilia Romagna.
Viste le premesse, siamo certi che ci sarà ampia partecipazione da parte dei singoli lavoratori e disoccupati, dei commercianti locali, dei singoli professionisti e imprenditori, che più di altre categorie sono colpiti da una crisi che non accenna a risolversi. Sarà possibile chiedere chiarimenti sulla situazione e raccogliere testimonianze e proposte.
Riteniamo infatti che questo possa essere il punti di partenza per la costruzione di un dibattito che non si esaurisca in un pomeriggio, ma possa svilupparsi per un futuro in cui ognuno faccia la sua parte per riprendersi il diritto costituzionale ad una occupazione dignitosa.
Cento In Movimento è un gruppo spontaneo di cittadini che si dedicano all’attivismo politico, che sentono il dovere di fare la propria parte per far sì che il proprio territorio possa conoscere uno sviluppo adatto al tempo che stiamo vivendo. Come gruppo non siamo una lista civica o una associazione, ritenendo fondamentale rimanere indipendenti da partiti. Ci siamo attivati per conoscere approfonditamente gli argomenti di interesse pubblico, e per stimolare iniziative significative presso gli amministratori locali e i decisori nei settori dell’ambiente, del lavoro, dei diritti del cittadino.

È possibile avere informazioni su questa ed altre iniziative visitando il nostro sito web www.centoinmovimento.it, scrivendo al nostro indirizzo mail centoinmovimento@gmail.com.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it