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da: organizzatori

Sabato 28 maggio alle 9,30, alla Sala Agrisfera di Sant’Alberto, le classi 2F e 2G della Scuola Media “C. Viali” di Sant’Alberto presentano due progetti ispirati alla figura di Olindo Guerrini nel centenario della morte: “Olindo Guerrini: Good Food, Good Mood. Three cuisines, one cookery book” e “Storie di fiume… un fiume di storie”.

“Olindo Guerrini: Good Food, Good Mood. Three cuisines, one cookery book” è un progetto realizzato nel corso dell’anno scolastico che ha inteso sensibilizzare i ragazzi nei confronti dell’alimentazione e dell’ambiente protagonista del proprio benessere psico­fisico.

La stretta relazione tra alimentazione, stili di vita, cibo e cultura ha permesso di ispirarsi alla figura di Olindo Guerrini, letterato di grande rilievo, personaggio di primo piano nella cultura italiana e locale che saputo affiancare l’attività di poeta in lingua italiana o dialettale a quella di studioso, viaggiatore ed amante della buona tavola e delle osterie. Dalla biografia di Guerrini alla realizzazione di alcune ricette della tradizione liberamente tratte o ispirate al suo ultimo lavoro “L’arte di utilizzare gli avanzi e risparmiare con gusto” gli studenti hanno concretizzato un modo di apprendere legato alla sperimentazione, alla scoperta e alla laboratorialità.

La piattaforma per le scuole europee e­twinning, assieme all’ausilio della lingua inglese, ha dato al progetto un’ efficace dimensione internazionale: le classi hanno infatti condiviso ricette e tradizioni con un gruppo di coetanei della Scania, una regione della Svezia meridionale. Da questi “incontri” virtuali o in tempo reale attraverso una chat line dedicata e Skype, sono stati generati molteplici materiali: ricette tradizionali svedesi, inglesi ed italiane in due lingue (italiano ed inglese), laboratori per l’integrazione, glossari in italiano, inglese e dialetto romagnolo, uscite didattiche in luoghi legati all’enogastronomia locale… E infine un fascicolo fresco di stampa che contiene i momenti più significativi del progetto, le ricette di tre nazioni (Italia, Svezia e Gran Bretagna) nelle due lingue, una sezione dedicata alle erbe aromatiche, una biografia di Olindo Guerrini in italiano e in inglese ed una piccola raccolta di sonetti del poeta santalbertese legati all’alimentazione.

“Storie di fiume… un fiume di storie” è invece un cortometraggio realizzato durante il laboratorio teatrale che racconta, nel passato e nel presente, la storia della gente di fiume. Il passato, realizzato in bianco e nero, ricostruisce, attraverso una serie di bozzetti, ipotetiche scene di vita quotidiana del dopoguerra (l’uccisione del maiale, la figlia da maritare, le pie donne che assistono alla benedizione del fiume, il ritorno dei reduci dal fronte, la pesca) che si concludono tutte con uno sguardo di speranza verso l’acqua che scorre.
Quell’acqua a sua volta rappresenta anche il tempo che passa: quindi il futuro, girato a colori, dove gli eredi delle generazioni passate, grazie ad un simbolico passaggio di bussola, trovano la giusta via da percorrere. Nel presente il fiume diventa emblema di sponde opposte (riso e e pianto, guerra e pace, apertura e chiusura), ma anche luogo di incontri e di aiuto reciproco.
In sottofondo, musiche selezionate ed alcuni ammiccamenti alla figura di Olindo Guerrini, di cui una voce fuori campo recita alcune strofe de “Il guado”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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