CDD: “ContemporaneaMente” ciclo di conferenze anno 2019-2020
Da: Organizzatori
Mercoledì 4 dicembre 2019, ore 17. Elisabetta Roncoli parla di: “Un fauno nascosto in luoghi oscuri” mai libero nella luce, “una capra o un piccolo canguro” sempre liberi nel vento. Zelda Fitzgerald, la sua storia violata, Virginia Woolf e la libertà.
Per il quarto anno consecutivo si terrà presso la nostra biblioteca, via Terranuova 12/b, Ferrara, il ciclo di conferenze curato da Elisabetta Roncoli, riguardante autrici e artiste contemporanee a Virginia Woolf. Ecco che cosa scrive la curatrice del ciclo, Elisabetta Roncoli: « È stato perché non posso dimenticare l’euforia del momento di apertura della nostra nuova sede, momento del quale Virginia Woolf è stata madrina e gioiosa compagna, per questi motivi ho pensato che volevo ancora la sua presenza al Cdd. È vero che Woolf non ci lascia mai ma desideravo nominarla sempre, con piccole scadenze fisse.
Ho pensato a donne che sono vissute nei suoi stessi anni, contemporanee, e per riflettere meglio sulla loro natura lo scherzo della maiuscola che delimita la parola mente e ci fa esultare, come facciamo tutte le volte che ci imbattiamo in donne che pensano, che leggono e che scrivono.
E sono proprio tante tra il 1882 e il 1941, nascita e morte di Woolf, vissute insieme o anche solo che hanno sfiorato i suoi anni. E allora, proviamo a curiosare con uno sguardo doppio tra quello che faceva, gioiva, soffriva ma soprattutto scriveva Woolf e quello che altrettanto stava facendo un’altra scrittrice o artista o altro nello stesso periodo. I periodi li delimitiamo in libertà, tutta la vita, un decennio o anche solo la stesura di un ‘opera, due se è il caso, oppure solo scrittura e vita.
Il fine è di mettere fianco a fianco due menti che negli stessi istanti lavoravano, creavano pensiero, occupavano un posto speciale nella vita che avrebbe lasciato eredità più o meno preziosa per noi lettrici avide e assetate».

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)