Skip to main content

Da: Camera di Commercio di Ferrara

Camera di commercio: dopo i Comuni, le banche. Entrato a pieno regime il bando multidisciplinare (quasi 300 le domande di contributo ad oggi presentate), Ente di Largo Castello al lavoro per avviare insieme agli Istituti di credito ed in collaborazione con le Organizzazioni imprenditoriali, per il tramite di appositi accordi, linee di credito aggiuntive alle imprese per il finanziamento di nuovi investimenti. Questa la direzione tracciata dalla Giunta camerale per contribuire al rilancio dell’economia e le prospettive di crescita della nostra provincia.

“Giorno dopo giorno – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – lavoriamo per restituire centralità all’impresa con la consapevolezza che solo ridando fiato alla libera iniziativa capace di creare investimenti e occupazione si può davvero rimettere in moto quella creazione di risorse necessarie per generare più equità sociale, più sostenibilità ambientale, più ricchezza e più benessere”.

Occhi puntati, in particolare, alla valorizzazione delle priorità e degli obiettivi contenuti negli accordi nelle valutazioni di merito creditizio, alla diffusione del digitale attraverso il maggior utilizzo delle opportunità offerte dal Piano impresa 4.0, passando per le iniziative di sostegno all’aggregazione fra le imprese e all’apertura di “conti vincolati” presso le banche aderenti per gestire i flussi finanziari relativi ai programmi di investimento ammessi ai finanziamenti pubblici. Le imprese ammesse alle agevolazioni potranno richiedere un anticipo degli incentivi concessi sulle spese di investimento, presentando una fidejussione rilasciata da un istituto di credito o da una primaria compagnia assicurativa. In sostanza – questo l’obiettivo della Camera di commercio – si potranno pagare più velocemente i fornitori dei beni di investimento, riducendo così l’esposizione finanziaria delle imprese.

Credito alle imprese: sintesi delle slides dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio
• (slide 1) A giugno 2018 il valore complessivo dei prestiti concessi ha praticamente confermato la velocità di crescita dello scorso trimestre. Le variazioni più modeste sono quelle riferite ai prestiti alle FAMIGLIE consumatrici e alle IMPRESE di piccole dimensioni. Risulta in lieve miglioramento il trend positivo dei finanziamenti per il settore delle imprese nel complesso e in particolare per quelle di medio grandi e il comparto delle «famiglie produttrici». La differenza con la regione è marcata sia per quanto riguarda il settore del famiglie, per il quale l’aumento in E-R è più rilevante, sia per le imprese, in questo caso l’andamento risulta migliore per la provincia.
• (slide 2) Mentre a Ferrara i prestiti alle imprese hanno ricominciato a crescere già dall’inizio del 2017, in Emilia-Romagna, l’indicatore non si allontana molto dallo zero, con la sola industria manifatturiera che segna una variazione positiva significativa, in crescita superiore al dato per Ferrara. In provincia, la sola variazione negativa è rappresentata dal settore delle costruzioni, in lieve miglioramento, che comunque rallenta la crescita complessiva.
• (slide 3) Accelera la crescita dei DEPOSITI, grazie ai trend sia del settore delle famiglie sia del comparto, più limitato, delle imprese, la cui incidenza sale, ma rimane inferiore al 20% del totale e alla quota della regione (30%). L’andamento (+4,7%), pur in linea con quanto rilevato in Emilia-Romagna (+6,7%), evidenzia una variazione positiva più contenuta, causata dalla più bassa crescita del risparmio delle famiglie. Calano ancora i depositi con durata prestabilita o rimborsabili con preavviso (2.720 milioni di €), che rappresentano in questo caso una quota superiore rispetto alla regione (35% contro il 22%), pur se in una fase di ridimensionamento per entrambi i territori In contrazione risultano anche i titoli a custodia, con diminuzioni più consistenti per le obbligazioni di banche italiane e titoli di stato nazionali.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it