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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Francesca Aria Poltronieri e Francesca Piacentini: “Non disperderemo il patrimonio di esperienze e attività rivolte agli anziani: attività dimostratesi in grado di migliorare la qualità della vita delle persone”.

“Anziano, ma non solo!” ha terminato il suo percorso. Almeno per ora. Perché, in realtà, tutto il patrimonio di esperienze, conoscenze e attività dimostratesi in grado di migliorare la qualità della vita di tante persone non sarà disperso. Ne sono convinte l’assessore alle pari opportunità, Francesca Aria Poltronieri, e quello alle politiche sociali, Francesca Piacentini. «Il doveroso ringraziamento per lo svolgimento del progetto va all’associazione “Insieme è più facile”, ed alle altre realtà associative che hanno aderito alle varie iniziative: la Polisportiva “Chi gioca alzi la mano”, gli scout, La Locomotiva ed i tantissimi volontari che in questo anno hanno animato i mercoledì, insieme agli anziani», ricordano Poltronieri e Piacentini. «Tra questi volontari, che sono tantissimi – prosegue l’amministrazione – ci sono gli studenti del Consiglio comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, che frequentano le scuole secondarie di primo grado all’Istituto “Bonati”. Ragazzi giovanissimi, che hanno saputo dare prova di estrema maturità, ed hanno collaborato ad iniziative di socializzazione di esperienze servite ad arricchire loro ed i “nonni” del nostro territorio». Il progetto “Anziano, ma non solo!” si è svolto nella consapevolezza che le esperienze di incontro e di socializzazione, per molti anziani soli, sono in grado di offrire un benessere, valorizzare le attitudini degli stessi partecipanti, allenando la loro memoria e la manualità, in una serie di laboratori interessanti. Il risultato? «L’esperienza da parte di tutti – dicono gli assessori Poltronieri e Piacentini – è servita a fare sentire meno soli gli anziani, ma anche ad unire due generazioni così distanti anagraficamente. In quello che poteva sembrare un obiettivo difficile raggiungere, ma che ha prodotto invece la nascita di una serie di esperienze bellissime, certamente degne di essere riproposte, magari in altra formula. Per fare alcuni esempi: le numerose esperienze di cucina, uncinetto, le storie raccontante dagli anziani, le tombole servite a rifamiliarizzare con i numeri, ed anche le visite al mare ed a monumenti del territorio. Con un comun denominatore: non c’è mai un’età per smettere di imparare e, perché no, di divertirsi. Il progetto appena concluso ha avuto un contributo dalla Regione, ma si sta cercando di riproporlo attraverso l’ormai consolidata sinergia tra Comune, Spazio 29 ed il volontariato. Per finire, un’annotazione non di poco conto: «I fondi – conclude Francesca Aria Poltronieri – hanno consentito l’adeguamento dei servizi igienici (ora completamente attrezzati per i diversamente abili) di Spazio 29. Anche questo è il positivo lascito di questa serie di iniziative che certamente proseguiremo in futuro».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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