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Da: Fabio Bergamini

FERRARA, 10-12-2020.

Un “ponte” che colleghi varie realtà, dal mare all’Alto Ferrarese, sotto la regia del Comune di Ferrara, che potrebbe fare da guida ad un progetto di rilancio del territorio. Il segreto è quello di creare Zone economicamente speciali (Zes), oppure, meglio ancora, una “Zona logistica speciale”, sul modello di quella che ha permesso lo sviluppo dell’area intermodale di Bentivoglio, crocevia di un importante transito di merci e servizi alle porte di Bologna. «Stiamo lavorando di concerto con la Città di Ferrara e con la Regione, per portare a casa questo risultato, che va nella direzione degli accordi presi con il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, all’inizio del 2019 – ricordano il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini –. In quell’occasione si cominciò a parlare della creazione di una zona economicamente di vantaggio, per attirare imprese sul territorio e, dunque, di posti di lavoro». La strada maestra che è stata individuata dalle parti è quella del Dpcm n. 12 del 2018, dopo un incontro in videoconferenza che ha visto la presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini, e dei consiglieri regionali Fabio Bergamini e Marcella Zappaterra. Il decreto, infatti, spiana la strada alla creazione di una Zona logistica speciale (Zls) in grado di creare condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, per favorire lo sviluppo dell’impresa. In particolare, l’articolo 3 del decreto spiega come non sia necessario che le zone interessate siano “adiacenti”, quanto piuttosto che abbiano in comune “un nesso economico-funzionale” ed un’area portuale di riferimento. «L’area portuale in questione è certamente il porto di Ravenna – anticipa Bergamini –. Ovvero, uno scalo che, grazie alle linee ferroviarie della Fer, è potenzialmente collegabile al Brennero. Lungo il suo percorso, avremo la possibilità di sviluppare punti intermodali di valenza regionale e occasioni di insediamento di nuove attività produttive: dalla nostra costa, con le sue enormi potenzialità turistiche e legate all’acquacoltura, a Ferrara, che è città d’arte, ma anche un importante polo petrolchimico; fino all’Alto Ferrarese, con le sue numerose eccellenze imprenditoriali da valorizzare». Sotto la regia della Città di Ferrara e del sindaco Alan Fabbri, la rete strategica che ne conseguirà potrà essere alimentata dagli stessi enti locali ferraresi, sotto forma di ulteriori sgravi sulle imposte locali e semplificazioni amministrative. Le Zls attualmente presenti sul territorio regionale (12 in totale, che riguardano 18 comuni) hanno favorito l’impiego di circa 10mila addetti, occupati in tutti i settori produttivi. «L’occasione che ci si presenta dinanzi – conclude Bergamini – è quella di operare un salto di qualità per la nostra economia, dando un impulso alla creazione di sinergie e di nuove strade per il rilancio del territorio».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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