Skip to main content

Da organizzatori

Nuovo incontro Sabato 4 Marzo alle ore 17 presso la Sala 2000 di V.le Matteotti a Bondeno per il ciclo “ Beati Chi? Riflessioni su un mondo che cambia. Protagonisti del nostro tempo”, organizzato dalla Parrocchia con il patrocinio del Comune di Bondeno.
Ospite sarà Roberto Morgantini, fondatore delle Cucine Popolari social food di Bologna, personaggio conosciutissimo e stimato per il grande impegno con il quale da sempre affronta il tema del disagio e sempre in prima linea nelle tante iniziative volte a creare spazi di incontro tra le varie anime della sua città.
Classe ‘ 47, ex sindacalista della CGIL impiegato all’ ufficio immigrazioni e vicepresidente dell’ Associazione Piazza Grande, Morgantini è al centro delle cronache nel giugno del 2015 per via del suo matrimonio con Elvira Segreto, sua compagna da 38 anni.
Matrimonio celebrato da Moni Ovadia, con tanto di fascia tricolore per l’occasione, i due figli come testimoni ed un tripudio di colori, persone di ogni parte del mondo a festeggiarli e un gran numero di musicisti impegnati a trasformare la giornata in un’ allegra sarabanda.
Ma la particolarità del matrimonio sta nella lista di nozze preparata dagli sposi. Nel biglietto inviato ad amici e conoscenti il messaggio era molto esplicito: si accetta solo denaro.
“Un matrimonio d’ interesse”, ci scherza su Morgantini.
Sì, perché l’idea di fondo era far nascere, attraverso questo regalo di nozze, una mensa per
i poveri.
“Un sogno che stentava a decollare, mancavano i fondi, quindi ecco l’idea. Far convergere l’affetto di tante persone su di noi in un giorno speciale e farli partecipi di un progetto ambizioso e necessario per Bologna. Servivano 25000 € per la gestione del primo anno. Ne abbiamo raccolti più del doppio ….”.
Amici, parenti, personalità del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, hanno permesso di aprire la prima mensa, cui ne seguirà una seconda a breve distanza di tempo, dove accedono persone indirizzate lì dai servizi sociali e dalle parrocchie.
Quattro giorni a settimana, settanta pasti con l’idea di ampliare giorni e numeri e magari di aprire una mensa in ogni quartiere della città. Una quarantina di volontari di ogni età, laici e cattolici, con la stessa idea di mettersi in gioco per chi è meno fortunato.
“La mensa per fortuna è diventata anche un punto di incontro tra le persone, perché la povertà più grande è la solitudine, che amplifica anche le povertà materiali e le rende insopportabili”.
“Non abbiamo contributi pubblici, non abbiamo voluto chiederli, perché pensiamo che possiamo farcela da soli. Visto che non posso sposarmi una seconda volta …. l’ idea è, adesso, quella di coinvolgere quante più persone credono che nessuno debba essere lasciato ai margini. Magari attraverso un azionariato popolare che sostenga le nostre attività”.
“Dalla parte degli ultimi. La ricetta delle Cucine Popolari”, il titolo di questa giornata che vedrà anche Bondeno, attraverso una raccolta di offerte alla fine dell’ incontro, affiancare Roberto nel suo sogno un po’ folle, cui il sindaco Merola, a nome della città di Bologna, ha voluto conferire il prestigioso premio “Turrita d’ argento” in segno di riconoscenza.
Morgantini sarà accompagnato da Paola Marani, ex sindaco di S. Giovanni in Persiceto dal 1999 al 2009, poi consigliere regionale ed oggi volontaria dell’ Associazione CiviBo che gestisce le attività delle Cucine e tante altre iniziative di carattere sociale in città.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it