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Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

Il capogruppo della Lega, Stefano Bargi: “Delibera di Giunta, entrata in vigore il primo ottobre, impone l’aumento degli oneri che, nel caso di nuove costruzioni al di fuori del territorio urbanizzato, arriva al 100%. Così si affossa un settore fondamentale che è volano dell’economia regionale. Un colpo basso che dimostra come il Pd faccia cassa sui cittadini, tant’è che nei comuni amministratati dalla Lega hanno limitato al minimo l’impatto degli aumenti imposti dalla Regione”.

“Il governatore uscente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha evidentemente deciso di dare il colpo di grazia all’edilizia: il primo ottobre è infatti scattato l’aumento degli oneri di urbanizzazione. Una stangata che fa lievitare i costi anche del 100% nel caso di nuove costruzioni realizzate al di fuori del territorio urbanizzato”.

Per il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Bargi,si tratta di una decisione “gravissima, che rischia di affossare un settore, di per sé già in crisi da un decennio, che da sempre rappresenta un volano importante per l’intera economia regionale”.

La Regione Emilia-Romagna ha infatti aggiornato gli oneri di urbanizzazione, ossia il tributo pagato ai Comuni dalle imprese che realizzano interventi edilizi. Aumenti più salati per chi costruisce il nuovo e più contenuti per chi rigenere l’esistente: questa la sintesi della delibera votata dalla Giunta Pd.

Nel dettaglio gli oneri di urbanizzazione raddoppieranno per gli interventi di nuova costruzione al di fuori del territorio urbanizzato, per tutti gli altri interventi l’aumento degli oneri si fermerà al 20%. Questo ad eccezione del sottoinsieme degli interventi di rigenerazione urbana che godranno di uno sconto del 35%. In pratica, gli oneri di urbanizzazione per chi non consuma nuovo suolo scenderanno del 22%.

“Fortunatamente – aggiunge il capogruppo del Carroccio – è stata lasciata facoltà ai Comuni emiliano-romagnoli di variare gli oneri di un 15%, in più o in meno, e di aumentare o diminuire di una classe la classificazione del territorio di pertinenza (che viene calcolata in base alla posizione del Comune, alla distanza dalla via Emilia, al numero di abitanti e altro). Si tratta di un appiglio che, in parte, consente di scongiurare il “colpo basso” inferto dai “signori del Pd” al comparto edilizio, tant’è che nei comuni amministrati dalla Lega, i nostri amministratori hanno limitato al minimo l’impatto degli aumenti imposti dalla Regione”.

Questa delibera di Giunta se da una parte rappresenta l’ennesima dimostrazione di come il Partito democratico non si faccia scrupoli a “fare cassa” sulle spalle dei cittadini, dall’altra fa emergere con tutta evidenza il differente approccio della Lega nella gestione dell’amministrazione pubblica: i nostri sindaci, infatti, hanno adottato le massime riduzioni possibili così da compensare l’inevitabile mancato introito per l’amministrazione comunale con il prevedibile aumento di interventi edilizi, tutto a vantaggio della ripresa e dell’occupazione” conclude Bargi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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