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da: Area Comunicazione Torri dell’Acqua

Venerdì 29 gennaio alle ore 21 inaugura alle Torri dell’Acqua la mostra dell’artista e designer francese Aurelie Hoegy, dal titolo Dancers.
Durante la serata ci sarà anche la performance di Silvia Mandolini al violino.
Il giorno dopo, sabato 30 gennaio, presentazione in Art City White Night alle ore 18 presso De Diseño.

I Dancers sono stati concepiti da Aurelie Hoegy nel 2011in Olanda. Nel 2015 il primo originale fu creato su commissione per la “Biennale Internationale de Saint- Etienne 2015 The Essence of Beauty”
(sotto la direzione di Benjamin Loyaute) nell’ambito della mostra “Did you say bizarre?” (curata da Alexandra Jaffré & Bart Hess). In seguito si sono aggiunti tre nuovi pezzi originali in occasione di Paris Design week Now le off! 2015 e hanno ricevuto il premio della giuria Rado 2015, con lode da parte dei membri, fra cui anche Lidewij Edelkoort.

Una vera ricerca sul movimento, in relazione col corpo e lo spazio attraverso gli oggetti.
Il movimento, catturato attraverso il suo corpo contorto, cerca di annullare la distanza fra la sua presenza all’interno dello spazio architettonico e lo spettatore apparentemente distaccato. Il legame si crea quando il movimento intorno a questi “non-oggetti” stimola nello spettatore una sorta di riflessione della propria esistenza. I Dancers si presentano come immagini catturate all’interno di una serie infinita di trasfigurazioni proiettate. Rompendo con la loro condizione statica e fisica, diventano entità che sono in costante movimento, come se stessero catturando la stessa essenza cinetica di un essere vivente.
Ogni corpo in movimento lascia una traccia invisibile di sé nello spazio ed esercita una certa influenza sul movimento costante di questo mondo.
«Come designer, osservatrice e persona» racconta Aurelie Hoegy, «sento che è mia responsabilità interrogarmi sui pregiudizi della società e sugli errori verso la natura umana – nostre qualità individuali. Il mio lavoro è di spingere le persone ad andare oltre l’usuale, la sicura regolarità, per vedere ed esplorare i rituali della vita quotidiana da un’altra prospettiva. Mi piacerebbe che tutti entrassimo nel regno dello squilibrio per trovare lo spazio per questa libertà di espressione e vedere il vero valore che contiene. Dietro al velo della normalità ogni persona ha un lato misterioso che è in attesa di emergere».

La mostra Dancers di Aurelie Hoegy, dopo le Torri dell’Acqua di Budrio, andrà al Palais de Tokyo di Parigi

BIO
Aurelie Hoegy è un’artista e designer francese il cui lavoro si spinge al limite tra l’arte e il design
contemporaneo, esplorando il ruolo del “design ibrido” nella cultura di oggi. Dopo la laurea nel 2011 presso l’Ecole Supérieure d’Art et de Design di Reims, ha recentemente completato il master in Contextual Design alla Design Academy di Eindhoven, con un progetto che esplora il confine tra normalità e anormalità nella vita quotidiana. Lavora attraverso una varietà di mezzi espressivi diversi, tra cui disegno, cinematografia, design di oggetti e installazioni. Ha approfondito ulteriormente l’argomento della sua tesi di master con un viaggio in Indonesia e in Cina, durante il quale ha tracciato la linea tra cultura occidentale e orientale. Tornata in Europa, collabora attualmente su vari progetti con specialisti di diverse discipline.
Ha recentemente vinto il Rado Star Designer Prize alla Paris Design Week ’15 e il Pure Talent Contest dell’IMM di Colonia 2016 (http://aureliehoegy.com/).

Apertura 29 gennaio – 29 febbraio 2016
Orari: mercoledì ore 16-19 venerdì e domenica ore 17 – 21
Per appuntamenti:
Budrio 051 801205 – 335 6352774 – info@letorridellacqua.it

Presentazione in Art City White Night sabato 30 gennaio ore 18
De Diseño – via de Carbonesi 6 – Bologna
Orari Bologna: da martedì a sabato 10-12,30 16-19,30
Per appuntamenti Bologna 051 231172 – dedisenoxxx@yahoo.it

Info: info@letorridellacqua.it – letorridellacqua.comunicazione@gmail.com
Progetto a cura di Fondazione Cocchi
Direzione Claudia Cocchi
Direzione artistica Lorella Grossi

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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