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da: organizzatori

A 20 anni dalla morte del maestro Remo Brindisi, pittore del ‘900,
avvenuta nel luglio del 1996, Brindisi è sepolto nella sua Casa Museo a
Lido di Spina nel ferrarese, a due passi dal mare.
CHIAMATA
Come nipote di Brindisi, torno in Emilia con un Assalto di Colore che
svilupperò in:
CASA MUSEO REMO BRINDISI
LIDO DI SPINA – FE
Via Nicola Pisano, 51
GIORNO: 9 Luglio Performance Pubblica GRATUITA
ORARIO PERFORMANCE : Dalle 17.00 fino a sera, in giardino
In caso di mal tempo si svilupperà in interno/taverna
Farò dipingere 1.000 cuori al pubblico. Ogni partecipante potrà
conservare il proprio cuore dipinto e soprattutto dipingere e divertirsi
GRATIS.
ASSALTO DI COLORE
1) Ho già realizzato alcuni ASSALTI DI COLORE cioè quegli assalti che
sono in parte abusivi, non finanziati, non sovvenzionati, non
sponsorizzati. In Abruzzo in seguito al terremoto del 2009 – nel
2011 ho realizzato molti km di colore donando i soldi raccolti a Onna
(Aq) unica scuola ricostruita dedicata a Giulia Carnevale ( morta
all’interno della casa dello studente all’Aquila ). Altro famoso
ASSALTO DI COLORE l’ho fatto a Venezia nel 2007 alla Biennale
dove certo non avevo gli inviti per entrare e dove ho voluto porre
attenzione sul fatto che le idee buone circolassero anche fuori dagli
Spazi Museali consacrati dal mondo dell’Arte. Infine nel 2012 a
Lourdes, in Francia dove realizzare un ASSALTO DI COLORE per
ammalati infermi, bambini con malattie terribili, handicappati è
stato forse uno dei lavori più utili che abbia realizzato.
2) Il mio intento, in questo caso, è di far capire che non per forza gli
artisti si muovono sempre a pagamento, alle volte fare una cosa per
l’amore di farla e farla bene dovrebbe bastare. Zio mi ha sempre
insegnato che l’arte deve essere aperta a tutti, condivisa e il più
possibile libera, purtroppo non è così soprattutto oggi.
3) Il 2016 è il Ventennale dalla morte del Maestro Remo Brindisi,
pittore del ‘900, sepolto nel giardino di Casa Museo Remo Brindisi. I
1.000 CUORI X REMO BRINDISI sono dedicati a lui per ricordarlo in
questa particolare ricorrenza. Brindisi dopo la morte, nel luglio del
1996, donò allo Stato Casa Museo Alternativo Remo Brindisi con
all’interno l’intera collezione e patrimonio artistico e culturale. Lo
Stato dovrebbe porre maggiore attenzione su questo immenso
patrimonio e collezione unica in Italia.
4) Fotografie a cura di Davide Folegatti e Video realizzato da Gianluca
Caprara. Vi ringrazierei se indicaste questi due ragazzi che vengono da
diverse parti d’Italia e hanno deciso di venire a lavorare
GRATUITAMENTE x l’iniziativa.
5) Diversi artisti noti hanno iniziato a inviarmi i loro CUORI in studio a
Milano e aderiscono alla mia CHIAMATA ALLE ARMI, tra cui la
scrittrice e giornalista Moony Witcher, e il designer italiano Alessandro
Mendini. I loro CUORI saranno portati in Villa il 9 luglio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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