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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Un SI deciso alla cultura della Legalità. Un NO forte e chiaro all’illegalità, all’abusivismo ed alla contraffazione: è stata una mattinata (25 novembre) dedicata all’informazione ed alla sensibilizzazione la diretta streaming che si svolta a Ferrara presso il Centro Congressi di Ascom Confcommercio (in via Baruffaldi) nell’ambito della terza edizione della Giornata Nazionale “Legalità, Mi piace!” promosso dalla Confcommercio che in diretta dalla sede centrale di Roma ha fatto intervenire il presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli, il ministro degli Interni Angelino Alfano ed il collego della Giustizia Andrea Orlando raggiungendo in diretta tutte le sedi Confcommercio sul territorio nazionale. Prima dell’inizio dei lavori, a Ferrara, è stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime degli attentati terroristici delle settimane scorse in Francia, un modo per non dimenticare. Nel collegamento nazionale dopo il saluto inviato dal Presidente della Repubblica Mattarella a seguire è stata presentata una corposa ricerca nazionale (Confcommercio – GF Eurisko) dalla quale risulta che in Emilia Romagna la percezione della sicurezza per la propria attività è peggiorata per il 35% degli intervistati (superiore alla percezione nazionale). In particolare gli imprenditori della nostra regione segnalano al top dei fenomeni criminosi i furti (66%) seguiti dall’abusivismo e dalla contraffazione. Tra le iniziative atte a rendere più efficaci la sicurezza della propria attività è individuata la certezza della pena (70%), mentre tra le problematiche segnalate sul territorio regionale è in cima la presenza di venditori abusivi (59%). Di fronte ad un industria del malaffare “che mette a rischio – spiega il presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli – 260mila posti di lavoro regolari, chiediamo fermezza, determinazione e certezza della pena”. Un concetto subito ripreso dal ministro Orlando: “Legalità significa introdurre meccanismi trasparenti sulla concorrenza. Ad esempio come abbiamo fatto noi introducendo il reato di autoriciclaggio”. Il ministro Alfano ha mostrato segnali di fiducia: “Siamo sulla strada giusta e se riprendono i consumi riprende l’economia – e sull’abusivismo ha ricordato – ho dato disposizione alle forze all’ordine di perseguire con fermezza questo reato” ricordando che i sequestri di merce contraffatta sono saliti nell’ultimo anno del 187%. Chiusa la diretta nazionale si è svolta l’iniziativa locale – coordinata dal direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban – di fronte all’intero sistema associativo provinciale ed un fitto parterre di istituzioni del territorio con la presenza del colonnello della Guardia di Finanza Sergio Lancerin – con i saluti del prefetto Michele Tortora che auspicato “Solo una grande collaborazione tra Forze dell’ordine e cittadini può portare a grandi risultati” e dal canto suo il questore Antonio Sbordone ha aggiunto “La legalità è sicuramente un diritto ma anche un dovere per ciascuno di noi”. A fare sintesi degli interventi della mattinata il presidente provinciale Ascom Giulio Felloni che ha rimarcato: “Ha sempre più senso parlare anzi affermare una cultura della legalità e del rispetto delle leggi. Voglio ringraziare le Forze dell’Ordine per l’incessante e meritorio lavoro che viene svolto a tutela della comunità civile e degli operatori che correttamente si attengono alle regole. Sottolineo con soddisfazione – ha proseguito Felloni – l’azione delle Forze dell’Ordine che con un’azione puntuale ed efficace ha disposto la momentanea chiusura di ben quattro minimarket negli ultimi mesi che trasgredivano le leggi. I consumatori devono sapere esattamente qual è il danno che creano nel momento in cui acquistano illegale contraffatto o di contrabbando generando traffici che rimpinguano una vera e propria industria quella criminale”. Un consumatore su quattro secondo l’indagine recentemente pubblicata da Confcommercio ha acquistato illegalmente sapendo bene cosa aveva fatto. E questo nonostante la consapevolezza anche dei rischi gravi a cui si corre incontro usando prodotti farmaceutici o di bellezza di dubbia provenienza ma anche indossando capi di abbigliamento realizzati con materiali o tinti appunto con coloranti che poi possono risultare pericolosi per la salute e provocare allergie e fondamentalmente. “Questa iniziativa di sensibilizzazione annuale che realizza la Confcommercio è momento di riflessione che serve da stimolo per continuare il lavoro a livello locale. Solo uniti si vince e facendo informazione e prevenzione – ed il presidente Felloni in occasione di questa Giornata nella quale si ricorda anche il tema della sensibilizzazione contro la violenza sulle Donne ha concluso – solo un uomo debole e vile usa violenza sulle donne”.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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