• Home
  • COMUNICATI STAMPA
  • Anteprima in streaming per il Cinema Boldini di Ferrara in collaborazione con Ucca – Unione Circoli del Cinema Arci.
Pubblicato il 15 Dicembre 2020

Anteprima in streaming per il Cinema Boldini di Ferrara in collaborazione con Ucca – Unione Circoli del Cinema Arci.

Anteprima in streaming per il Cinema Boldini di Ferrara in collaborazione con Ucca – Unione Circoli del Cinema Arci.

Pubblicato il 15 Dicembre 2020

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Home
  • COMUNICATI STAMPA
  • Anteprima in streaming per il Cinema Boldini di Ferrara in collaborazione con Ucca – Unione Circoli del Cinema Arci.

Da: Alice Bolognesi, Arci Ferrara

L’ITALIA CHE NON SI VEDE. Decima edizione

Rassegna itinerante di cinema del reale.

Anteprima in streaming per il Cinema Boldini di Ferrara in collaborazione con Ucca – Unione Circoli del Cinema Arci.

Grazie al sostegno e al contributo del Comune di Ferrara

Ritorna, con la decima edizione de L’Italia che non si vede, la rassegna itinerante di Cinema del Reale a cura di UCCA (Unione dei Circoli Cinematografici Arci).

“Un cinema altro, caparbio e cocciuto, che col reale si misura, lo incalza, non si tira indietro di fronte a temi ed argomenti scomodi, si prende i suoi tempi per approfondirli, sviscerarli, ovunque ciò possa portare” dice Roberto Roversi, presidente UCCA, aggiungendo come il tema di questa rassegna sia l’identità di genere, in tutte le sue sfumature.

L’Italia che non si vede sarà in anteprima per il Cinema Boldini grazie al sostegno del Comune di Ferrara e sarà visibile gratuitamente sul canale Vimeo di UCCA alle ore 21.00 a partire da mercoledì 16 dicembre con L’Agnello, film che, attraverso la regia di Mario Piredda, racconta la storia di Anita, diciassettenne che vive con il padre Jacopo, malato di leucemia. I tempi per la ricerca di un donatore sono lunghi rispetto al progredire della malattia e nè Anita, nemmeno il nonno Tonino sono compatibili. Potrebbe esserlo Gaetano, fratello di Jacopo con il quale i rapporti sono molto tesi dopo un feroce litigio. Anita, con l’aiuto del nonno, ha la sola possibilità di presentarsi a casa dello zio, nella speranza di convincerlo a fare le analisi che potrebbero salvare la vita di suo padre. Il film di Piredda ha partecipato al Festival del Cinema di Roma e a Annecy Cinèma Italien, dove ha vinto il Miglior Film e il Premio del Pubblico.

Giovedì 17 dicembre sarà la volta della pellicola diretta da Nunzia De Stefano, Nevia (Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Orizzonti). Anche Nevia è una ragazza di diciassette anni, troppi per il posto in cui è stata bambina ed ora è adolescente, troppi per quel posto che ha condiviso e ora condivide con la nonna Nanà, la zia Lucia e la sorella più piccola di nome Enza; quel posto è il campo container di Ponticelli.
Santa subito è il documentario di Alessandro Piva che ha ricevuto il Premio del Pubblico nel festival del Cinema di Roma.

Sarà disponibile venerdì 18 dicembre Santa Subito, il film racconta la storia di Santa Scorese, una giovane attivista cattolica del barese, per anni vittima delle morbose attenzioni di un molestatore fino al 15 marzo 1991, giorno della sua morte per mano del suo persecutore davanti agli occhi impotenti di una società impreparata ad affrontare i reati di genere e lo stalking.

L’anteprima per il Cinema Boldini si chiude sabato 19 dicembre con Spaccapietre, film dei gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio presentato alla 77ª Mostra Internazionale del Cinema di venezia (Giornate degli Autori). Il film racconta la vita di Giuseppe e Antò, il primo padre disoccupato dopo un grave incidente sul lavoro, il secondo figlio con il sogno di diventare archeologo e con il pensiero che l’occhio vitreo del padre sia in realtà un superpotere. Rimasti soli dopo la morte di Angela, venuta a mancare per un malore mentre lavorava nei campi. Senza più casa e costretto a chiedere asilo e lavoro in una tendopoli con altri braccianti, Giuseppe stringe continuamente Antò la sera per raccontargli una favola, oltre alla promessa che un giorno riavrà sua madre, a qualunque costo.

Mercoledì 16/12 ore 21.00

L’Agnello, regia di Mario Piredda

Giovedì 17/12 ore 21.00

Nevia, regia di Nunzia De Stefano

Venerdì 18/12 ore 21.00

Santa Subito regia di Alessandro Piva

Sabato 19/12 ore 21.00

Spaccapietre, regia di Gianluca e Massimiliano De Serio

tag:

Riceviamo e pubblichiamo

Periscopio

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo,  prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..

Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani,  solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.

Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Francesco Monini

[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.

[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


L'INFORMAZIONE VERTICALE

CONTATTI
Articoli e informazioni a: redazione@periscopionline.it
Lettere e proposte di collaborazione a: direttore@periscopionline.it
Sostenitori e sponsor a:
Periscopio
Testata giornalistica online d'informazione e opinione, registrazione al Tribunale di Ferrara n.30/2013

Seguici: