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da: ufficio stampa Comitato Elettorale Vittorio Anselmi, Candidato Sindaco di Ferrara

Di seguito una nota stampa del candidato sindaco Vittorio Anselmi, in merito al tessuto economico del territorio.

“Ho partecipato volentieri all’incontro organizzato da Confartigianato sul tema del sostegno alle imprese e del rilancio del territorio.
L’incontro è stata l’occasione, per ascoltare le istanze e le richieste che il comparto della piccola e media impresa avanza alla politica ed alla pubblica amministrazione, anche locale.
Come già successo durante il recente Ascom-day in Castello, le categorie imprenditoriali chiedono cose ben precise: meno regole, meno tasse, meno vincoli.
Non mi è difficile affermare che queste richieste sono da noi completamente condivise: da sempre sosteniamo la logica che debbano aumentare gli spazi di libertà d’impresa.
La sussidiarietà è da sempre uno dei punti cardine della nostra visione politica, riassunta al meglio dal direttore di Ascom Davide Urban: non faccia il pubblico quello che il privato sa già fare bene.
Durante l’incontro con Confartigianato, l’assessore Marattin (a titolo personale si è premurato di precisare), si è anche spinto ad alcune affermazioni che mi sentirei di condividere, se non fossi sicuro che il Sindaco Tagliani non le metterà mai in pratica: vendere le ultime azioni Hera ora bloccate, e privatizzare quasi tutte le aziende di servizi; si domandava retoricamente Marattin perché il Comune deve gestire farmacie, onoranze funebri e trasporti pubblici locali? Sono le stesse domande e sollecitazioni che da vent’anni noi poniamo al Comune, chiedendo più privatizzazioni e meno invadenza del pubblico, per tagliare così i costi e i ricatti della politica che tutto pervade.
Ma noi, oltre a ciò, vogliamo di più, consci ovviamente dei limiti e delle regole del gioco: sappiamo che sul fronte della tassazione locale i margini operativi sono ridotti, in termini assoluti, ma alcune proposte potrebbero aiutare segmenti economici strategici; abolire ad esempio la doppia imposizione sullo smaltimento dei rifiuti speciali e l’odiosa tassa di soggiorno darebbero un segnale di inversione di tendenza perlomeno culturale, così come una completa rivisitazione delle tasse di occupazione suolo pubblico e degli altri balzelli che gravano sul commercio e i pubblici esercizi, che oggi limitano e penalizzano queste attività.
Ma il lavoro più serio e incisivo, in caso di vittoria alle prossime elezioni, lo vogliamo dedicare a disboscare l’enorme mole di regole e burocrazia che ingessa lo sviluppo di una sana economia d’impresa. Le piccole e medie aziende soprattutto, anche per la loro dimensione, quasi sempre familiare, non possono essere messe in condizione di dover percorrere una estenuante corsa ad ostacoli (vigili del fuoco, Usl, Arpa e così via…) per aprire, modificare o ampliare la propria attività, o semplicemente per stare al passo con infiniti successivi adempimenti burocratici.
Per questo, partendo dalla riorganizzazione dello Sportello Unico Attività Produttive, ed arrivando alla ridefinizione completa degli strumenti urbanistici ed edilizi, intendiamo mettere mano alla macchina burocratica, perché diventi realtà il nostro sogno di un Comune amico dei cittadini, che si mette al loro fianco per agevolarli nella loro vita, personale, familiare e lavorativa. Sul serio, e nel senso che gli associati di Confartigianato mi pare giustamente auspicano.”

Vittorio Anselmi

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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