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Da: Ufficio Stampa Prefettura di Ferrara

Se ne è parlato nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuta nella Sala Consiliare del Palazzo del Governatore a Cento (FE).

Presieduta dal Prefetto Michele Campanaro, si è tenuta in mattinata, presso la Sala Consiliare del Palazzo del Governatore a Cento (FE), una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica cui hanno partecipato i Sindaci dei Comuni di Cento, Poggio Renatico e Terre del Reno, Fabrizio Toselli, Daniele Garuti e Roberto Lodi, gli Assessore dei Comuni di Bondeno e Vigarano Mainarda, Emanuele Cestari e Agnese De Michele, in rappresentanza del Presidente della Amministrazione Provinciale il consigliere Angelo Mottola, il Questore Giancarlo Pallini, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli ed il Comandante Provinciale interinale della Guardia di Finanza Filippo Ruffa.

La riunione è stata convocata per fare un punto della situazione sull’andamento della criminalità nei Comuni nell’Alto ferrarese, parte della provincia economicamente dinamica e strutturata, confinante con le province di Bologna, Modena e Mantova, gravemente colpita dal terremoto del 2012.
Dall’analisi illustrata dal Prefetto, è emerso un andamento delittuoso, nel Centese e nei territori limitrofi, sensibilmente inferiore all’indice di criminalità presente nelle restanti parti della provincia ferrarese. Nei primi dieci mesi del 2019, rispetto all’analogo periodo del 2018, complessivamente il numero dei reati è diminuito (-1,5%): per i reati cc.dd. a maggior allarme sociale, si registra una decisa flessione, a cominciare dalle rapine (con un calo del 37% – da 19 a 12), così come per i reati in materia di stupefacenti (- 31,5% – da 19 a 13). Lieve aumento, invece, per i furti (+1,8%).

Pur in presenza di un trend in lieve diminuzione dell’andamento dei fenomeni criminali, il Prefetto Campanaro ha rimarcato l’importanza centrale e strategica delle sinergie interistituzionali sul versante della tutela del bene sicurezza, nella consapevolezza che le criticità rinvenibili nel tessuto dei centri urbani sono il frutto di una serie di concause e che la risposta ai fenomeni che incidono negativamente sulla stessa sicurezza urbana non può essere affidata agli interventi di un singolo interlocutore, ma richiede stabili sinergie e forme di collaborazione.
Sulla falsariga di quanto di recente fatto per la Città di Comacchio, il Prefetto ha, quindi, presentato agli amministratori locali un percorso di condivisione finalizzato alla realizzazione di un Patto per la sicurezza, dando una cornice istituzionale a molte forme di collaborazione già positivamente avviate e sviluppando ulteriormente forme di sinergia sui fronti ritenuti più strategici per la sicurezza dell’Alto ferrarese (dalla implementazione dei sistemi di videosorveglianza, all’avvio di percorsi formativi congiunti per le Forze di Polizia statali e locali, allo sviluppo, nelle aree più periferiche e sensibili, del c.d. controllo di vicinato).

“La sicurezza urbana – ha evidenziato il Prefetto Campanaro – è un bene pubblico da perseguire a livello locale attraverso strumenti diversificati, tra cui la prevenzione della criminalità ed il rispetto della legalità e della convivenza civile, l’eliminazione dei fattori di marginalità ed esclusione sociale, strumenti tutti che devono integrarsi efficacemente con l’attività di contrasto delle Forze di Polizia e delle Polizie locali”.
Al termine della riunione di Comitato, i presenti, guidati dal Sindaco di Cento, hanno visitato la mostra “Emozione barocca. Il Guercino a Cento”, inaugurata nei giorni scorsi ed allestita presso la Pinacoteca di San Lorenzo e presso la Rocca centese. Nella Città che ha dato i natali a Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, l’esposizione presenta 79 opere, provenienti da tutto il mondo e dalla importantissima collezione cittadina, in grado di documentare la evoluzione stilistica del famoso artista del periodo Barocco, dalla formazione alla maturità.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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