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Da: Coldiretti

Coldiretti E-R, bene piano nazionale lupo. Eliminare i cani selvatici

La presenza incontrollata di branchi di lupi, sta scoraggiando sempre di più nelle aree dell’Appennino emiliano romagnolo le attività di allevamento, mettendo a rischio non solo uno dei principali tessuti economici delle aree montane, ma lo stesso equilibrio ambientale e l’assetto idrogeologico che trova nella presenza delle attività umane un fattore di stabilità. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna, commentando positivamente i contenuti del Piano nazionale per la conservazione del lupo che prevede anche l’eventuale abbattimento di capi.
Se nella grande manifestazione del giugno scorso – ricorda Coldiretti regionale – avevamo posto con forza la questione dei danni da animali selvatici, tra cui quelli del lupo, senza avere risposte concrete dalla Regione, con il Piano Nazionale si prende almeno in considerazione il problema e se ne prospettano soluzioni. Solo nella nostra regione – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – tra il 2010 e il 2016, gli allevamenti di pecore e capre, che sono i più colpiti dai lupi, sono passati dai 3.300 a 2.500, con una diminuzione dei capi allevati da 87 mila a 76 mila. Gli allevatori – commenta Coldiretti regionale – non ne possono più di allevare capi per alimentare i lupi. Nel 2015 sono stati uccisi più di 300 i capi, che costituiscono però solo la punta dell’iceberg, in quanto molto più pesanti sono i danni collaterali. Gli animali, infatti, a causa dello stress provocato dagli attacchi riducono drasticamente la produzione di latte, con pesanti tagli al fatturato aziendale.
Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sull’Appennino emiliano romagnolo – ricorda Coldiretti regionale – ci sono mediamente più di 200 lupi ai quali bisogna aggiungere un numero indefinito di ibridi, cioè di capi nati dall’incrocio di cani e lupi. Proprio nei confronti di questi canidi bisognerà intervenire decisamente per salvare le pecore e gli stessi lupi. È necessario – afferma Coldiretti Emilia Romagna – lavorare sulla prevenzione attiva, perché non è più tollerabile che un’attività d’impresa sia tenuta continuamente sotto scacco. Mentre sarà importante contenere la popolazione di lupi come prevede il Piano nazionale, occorrerà intervenire decisamente per eliminare la presenza e la diffusione dei canidi e salvare il reddito degli allevatori e salvaguardare lo stesso patrimonio di biodiversità rappresentato dal lupo (specie canis lupus) del nostro Appennino. Secondo Coldiretti è necessario cominciare ad operare sul fronte indicato proprio da Ispra per evitare l’estinzione della specie lupo e cioè mettere in piedi rapidamente misure per la cattura e la sterilizzazione dei capi non appartenenti alla specie canis lupus e, nel caso questo non fosse possibile, bisognerà pensare anche di portare la raccomandazione dell’Unione europea di salvaguardare prioritariamente il lupo fino all’estrema conseguenza dell’abbattimento degli ibridi.
Contemporaneamente è anche necessario da parte dell’ente pubblico – sostiene Coldiretti Emilia Romagna – garantire il sostegno economico-finanziario per una adeguata attività di prevenzione (indispensabile per ottenere il risarcimento dei danni) e assicurare efficienza ed efficacia nel sistema di accertamento e risarcimento dei danni per garantire un completo reintegro della perdita di reddito affinché la convivenza tra l’animale e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. Non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché – conclude Coldiretti regionale – i pastori attraverso la loro opera conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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