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Da: Aldo Modonesi Sindaco
Il candidato sindaco Aldo Modonesi presenterà nella mattinata di oggi, sabato 6 aprile, le tre liste civiche a sostegno della sua candidatura.
Una è caratterizzata dalla forte connotazione territoriale dei candidati e delle candidate: “FrAzioni e Quartieri”. Il richiamo è a uno dei punti più sentiti nel programma di Modonesi, quello della riduzione della distanza tra centro e periferie, di ricucitura con tutto il vastissimo territorio comunale (che conta ben 50 frazioni) attraverso la rappresentatività di figure di riferimento attive nei propri quartieri e nelle proprie frazioni.
Il simbolo richiama questo tema, con il cittadino al centro di una rete che dal centro va alle periferie, con il colore arancione del movimento di comunità.

AMADESI Maria – 65 anni,pensionata, precedentemente scuola magistrale e RSU a Bologna
ARNOFFI Dania – 41 anni, assistente di studio odontoiatrico e consigliere uscente della Cooperativa Castello (2016-2018)
BIONDI Andrea – 63 anni, agente agricolo Fondazione Navarra oggi in pensione e volontario
BOSELLI Laura – 61 anni, insegnante neopensionata, coadiuvante presso Apicoltura Croce, volontaria in parrocchia
CAMPA Monica – 45 anni, tutor BES e DSA
CARAVITA Livio – 64 anni, pensionato, precedentemente responsabile area lavoro e relazioni industriali di Legacoop
CELEGHINI Marcello – 27 anni, impiegato amministrativo, freelance presso quotidiano locale e ricercatore presso istituto storico-culturale di Ferrara
CHIARILLO Anna Maria – 67 anni, pensionata precedentemente impiegata e insegnante
CINO Annamaria – 54 anni, insegnante
COMINATO Damiano – 41 anni, libero professionista nel settore edile
CULCASI Martina – 23 anni, studentessa laurea magistrale in Molecular and Medical Biotechnology
FARINA Carla detta Paola – pensionata, presidente Centro Sociale Ricreativo Culturale Rivana Garden
GHERARDI Martina – 52 anni, dipendente di Poste Italiane commerciale
GHIRARDELLI Alberto – 64 anni, architetto libero professionista
GIBERTI Gian Paolo – 71, insegnante in pensione e volontario
GIUDICE Rosalba – 49 anni, avvocato e volontaria per la scuola e la parrocchia di Quartesana
GRASSO Gianni – pensionato
GRECHI Lorenza – 51 anni, casalinga
MANTOVANI Elettra – 45 anni, impiegata amministrativa e studentessa in Scienze della comunicazione a Ferrara
MARTELLI Rita – 51 anni, chimica presso il centro ricerche G. Natta del polo chimico di Ferrara
PERCOCO Giovanni Franco – 68 anni, medico cardiologo in pensione e volontario ACTI (Associazione Cardio Trapiantati) a Ferrara
RANDOLI Luigi – pensionato, presidente Centro Sociale Ricreativo Culturale Curulus
RAVANI Giulia – 32 anni, tecnico dei servizi sociali e impiegata commerciale
RIVAROLI Pietro – 26 anni, impiegato commerciale
RONDELLI Nicola – 51 anni, impiegato in una società informatica di Bologna
SICILIANO Mauro – 57 anni, sottufficiale dei Carabinieri in congedo
TAGLIAFERRI Eleonora – 53 anni, impiegata amministrativa
VENIER Francesco – 35 anni, vigile del fuoco al polo chimico di Ferrara, volontario in protezione civile
VINCENZI Enrico – 46 anni, agente della Polizia di Stato in servizio alla Questura di Ferrara, segretario provinciale uscente (febbraio 2019) del Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia (Silp)
VISSOLI Massimiliano – avvocato

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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