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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Questa iniziativa è stata avviata lo scorso anno dall’Amministrazione Comunale, per esprimere gratitudine ai turisti più affezionati al nostro territorio – ha commentato questa mattina il Sindaco Marco Fabbri, durante la consegna delle pergamene del Premio fedeltà Amico di Comacchio ai turisti in vacanza al camping Tahiti del Lido delle Nazioni e al Bagno Serena del Lido di Pomposa-.
E’ stata accolta con favore da agenzie, villaggi e strutture ricettive ed anche quest’anno è per noi motivo di gioia riproporla.
Tante sono le criticità da risolvere per migliorare il territorio e le conoscete pure voi, che trascorrete qui le vostre vacanze, da 10, 20, 30 e chi anche da 40 anni – ha proseguito il Sindaco -, ma c’è la voglia di risolvere i problemi.”
Durante la breve, ma partecipata cerimonia di riconoscimento, il Sindaco e l’Assessore alla cultura Alice Carli hanno omaggiato i turisti con la nuova t-shirt, scambiando battute e sorrisi, ma hanno anche espresso gratitudine agli imprenditori del territorio che “come Elio Rizzardi, la moglie Marta e la figlia Cristina, continuano a credere e ad investire per farlo crescere – ha rimarcato il Sindaco-.”
Questi i nomi dei turisti premiati nella magnifica cornice della piscina del camping Tahiti:

BRUNINI IRMA E STUCCHI DANIELA PARMA – (da 30 anni)

FLORIN HERNA E FLORIN HEINZ DI Igis (Svizzera) (da 15 anni)

ASTI PIERA E SALVI GIUSEPPE di PECORARA (PC) (da 37 anni)

ROSSI BRUNA E ROSSI DINO di LICURT – Svizzera ( da 12 ANNI)

La seconda tappa delle premiazioni odierne si è svolta al bagno “Serena” del Lido di Pomposa, dove il titolare dello stabilimento balneare Stefano Malservisi ed il titolare dell’agenzia “Danilo”, Roberto Cavalieri, unendosi ai ringraziamenti del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura Alice Carli, hanno convenuto sul fatto che nonostante la recessione economica, molti turisti continuano a manifestare il loro profondo attaccamento al territorio, portando anche nuovi turisti. Questi i nomi dei premiati al Bagno “Serena” del Lido di Pomposa:

PELOSI ESTER –Abbiategrasso (Co) – (da 20 anni)

SANTI SARA – San Benedetto Val Di Sambro (Bo) (da 40 anni)

GIUBERTI WALTER E TIBERINI ALDA di Ferrara (da 15 anni)

GLORIANA VACCARI di Malarbergo (Bo) (da 12 anni)

CAVAZZINI SILVIA e LUIGI EINAUDI di Portomaggiore (da 20 anni)

RIZZA ANNALISA di Medicina (da 40 anni)

DESTRO PASQUINA di Bologna (da 10 anni)

SELVINO TENEDINI di Castel Goffredo (MN) (da più di 40 anni).

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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