Skip to main content

Da: Ufficio Stampa

“Stiamo perdendo la guerra contro le nutrie, una sconfitta per il mondo agricolo e per la sicurezza idraulica del territorio ferrarese”. È la sintesi dell’appello lanciato da Stefano Calderoni, coordinatore di Agrinsieme Ferrara (Cia, Confagricoltura, Copagri, Legacoop, Confcooperative e AGCI), emerso nel corso dell’incontro convocato per
confrontarsi sulla situazione e su possibili interventi su viabilità, sicurezza stradale e fauna che riguardano il Mezzano, una vasta area di valorizzazione ambientale con delicati equilibri ecologici e produttivi. Un’assise alla quale erano invitati i sindaci di Argenta, Comacchio, Ostellato, Portomaggiore e la Presidente della Provincia che non potendo presenziare hanno inviato il comandante della Polizia Provinciale Claudio Castagnoli e per l’ufficio tecnico Dario Vinciguerra. Al tavolo c’erano anche il presidente della Coop. Servizi Mezzano, Roberto Crosara e quello provinciale di Confagricoltura Gianluca Vertuani. Drammatico il quadro emerso, con aziende che per causa delle nutrie perdono fino al 25% del raccolto senza poter contare, ormai dal 2014, su un parziale rimborso dei danni, poiché la nutria non è più considerata fauna selvatica. Diverse le testimonianze degli agricoltori che operano nel Mezzano, con rischi anche per la loro sicurezza a causa delle voragini che scavano lungo i canali. Il presidente del Consorzio Pianura di Ferrara Franco Dalle Vacche ha ricordato come “Nonostante la meritoria attività dei Coadiutori, siamo di fronte ad oltre mezzo milione di nutrie nel ferrarese”. Sempre Calderoni ha evidenziato come gli attuali strumenti, che i Coadiutori possono usare: “Non sono più sufficienti e la Regione deve dotarli di nuovi strumenti, anche alla luce della loro qualificazione di incaricati di pubblico servizio. Non meno grave la costante distruzione delle gabbie effettuata da ignoti che ha fatto registrare negli ultimi due anni oltre 300 gabbie distrutte con un danno che sfiora i 30.000 euro di denaro pubblico”. Grave anche la condizione delle strade e della manutenzione degli alberi che ad ogni evento climatico violento finiscono riversati sulle strade. Vinciguerra ha ricordato come le minori risorse assegnate alle province non consentano di provvedere a tutti gli interventi richiesti. “Per il futuro – ha concluso Calderoni a nome del coordinamento di Agrinsieme Ferrara –
chiederemo un incontro assieme ai Sindaci dei Comuni interessati, agli assessori regionali, all’Agricoltura all’ambiente, alla Protezione Civile, per affrontare immediatamente l’emergenza. Abbiamo inoltre proposto ai rappresentanti dei comuni di ricostituire la consulta del Mezzano per garantire interventi tempestivi ed un’adeguata gestione dell’area”.

tag:

CIA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it