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Agricoltura. Rimborsi per i danni da cimice asiatica, l’assessore Mammi: “L’Emilia-Romagna ha ottenuto 63 milioni di euro per gli imprenditori agricoli, la cifra più alta tra tutte le Regioni. Ora è necessario lavorare sui criteri di ripartizione inadeguati, che dipendono da leggi europee e nazionali, e sulla modifica della legge 102 ormai troppo lenta e antistorica”

Regione disponibile a un confronto con le associazioni di categoria e a portare al tavolo nazionale, voluto dall’Emilia-Romagna, proposte di rilancio del settore dell’ortofrutta insieme al piano dell’Emilia-Romagna in sei punti

Bologna – “La Regione come sempre c’è, al fianco degli agricoltori e del loro lavoro che, specialmente in questo periodo di emergenza sanitaria, si è rivelato ancor più imprescindibile. Ed è proprio grazie a questo nostro impegno che abbiamo ottenuto 63 milioni di euro, la cifra più alta tra tutte le Regioni italiane, per rimborsare gli imprenditori dai danni provocati dalla cimice asiatica. È necessario non dimenticare questo risultato che è la nostra base di partenza”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, torna sui contributi statali erogati dall’Emilia-Romagna per compensare gli agricoltori, in particolare del settore dell’ortofrutta, che hanno visto i loro raccolti colpiti dalla cimice asiatica.

“Le risorse arrivate sono ossigeno importante per dare fiducia- prosegue Mammi-, siamo però consapevoli che non ripagano tutti i danni avuti dagli agricoltori. I criteri di riparto degli indennizzi che, ricordo, derivano da norme europee e nazionali, vanno rivisti perché inadeguati, così come è da rivedere la legge 102 ormai troppo lenta e antistorica. È necessario, perciò, trovare nuove forme di indennizzo e di assicurazione dei prodotti e la Regione Emilia-Romagna si è da tempo resa disponibile a farsi parte attiva, insieme alle associazioni, a portare un miglioramento del quadro normativo, insieme a maggiori interventi sull’ortofrutta, un settore strategico per il presente e il futuro dell’agroalimentare”.

Proprio su questo punto, l’assessore Mammi ha ottenuto presso il ministero delle Politiche agricole, l’attivazione di un tavolo nazionale cui l’Emilia-Romagna ha contribuito anche portando un documento sul piano di rilancio ortofrutta in sei punti – Filiera competitiva, Lavoro sostenibile e di qualità, Adattamento al cambiamento climatico, Gestione del rischio, Ricerca e innovazione, Promozione ed export.

“Appena potremo confrontarci col nuovo ministro- spiega Mammi– chiederemo subito la riattivazione del tavolo perché in quella sede molti problemi possono essere affrontati. Peraltro, siamo stati l’unica Regione a formulare al ministero proposte concrete su cui lavorare rispetto agli investimenti e pensando a una modifica della 102, alla necessità di investire di più sulla ricerca e di ottenere flessibilità e ragionevolezza in campo fitosanitario e sulla promozione. E siamo anche pronti ad appoggiare un piano di rilancio per la pera, se condiviso e unitario”.

“Voglio ringraziare gli uffici per l’importante lavoro fatto nell’erogare le risorse il più rapidamente possibile- chiude Mammi-, un risultato non scontato per la pandemia mondiale con cui ancora adesso dobbiamo fare i conti e che ha rallentato tutte le attività e aperto molti nuovi fronti sui quali dovremo intervenire. Sono comunque disponibile, come sempre, a raccogliere le proposte delle associazioni e a sottoporle al Governo e alla commissione europea per migliorare il lavoro quotidiano delle nostre imprese e consentire loro di avere quel reddito indispensabile a continuare. Anche per questo usiamo tutte le risorse europee e nel prossimo biennio avremo quasi 400 milioni di euro a disposizione nel Programma di sviluppo rurale, la cifra più alta degli ultimi 7 anni”.

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