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Da: Ufficio stampa Coop Alleanza 3.0

Il MEIS, la Pinacoteca nazionale, il consorzio Winderkrammer, la Coop di via Mazzini e la libreria.coop dell’ipercoop Il Castello i luoghi della seconda giornata della kermesse che vedrà la partecipazione tra gli altri di Vito Mancuso, Fiona May, Stefano Bartezzaghi, Elisabetta Sgarbi

Giornata densa di appuntamenti quella di venerdì 26 ottobre per “Ad alta voce” la kermesse culturale organizzata da Coop Alleanza 3.0 – per la prima volta a Ferrara con la collaborazione delle istituzioni e delle associazioni locali – che vede in agenda ben quattro eventi e in più uno chiuso al pubblico, ossia il Pranzo sociale realizzato all’associazione Viale K con il patrocinio di Agire sociale.

“Le origini della vita” ore 10.30 MEIS
Alle 10.30 al MEIS si terrà l’evento “Le origini della vita – Incontro fra scienza e culture religiose” a discuterne saranno Daniela Abravanel (Psicologa e studiosa di Cabalà), il teologo Vito Mancuso, Alessandro Treves (professore Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste – SISSA). L’appuntamento sarà presentato dalla direttrice del MEIS Simonetta Della Seta. Ad accompagnare la discussione anche le letture della scrittrice Lia Levi e le musiche di Organic Trio (Massimo Mantovani tastiere, Roberto Formignani chitarra, Roberto Poltronieri batteria).

“Letture di autori ferraresi” ore 16 Coop via Mazzini
Alle 16 alla Coop di via Mazzini, nel cuore del centro storico si terranno “Letture di autori ferraresi”
del gruppo Ferrara Off e l’accompagnamento musicale a cura di Ambra Bianchi e Ricky Scandiani Duo.

“Alle origini della passione” ore 16 libreria.coop dell’ipercoop Il Castello
Alle 16, in collaborazione con Uisp Ferrara, alla libreria.coop all’interno dell’ipercoop Il Castello, si terrà “Alle origini della passione”, a cui parteciperanno Boris Battaglia (autore di “Pugni: storie di boxe”), Tommaso Fantoni (Capitano Kleb Basket Ferrara A2), Eleonora Manfredini (Campionessa mondiale Beach Tennis), Fiona May (Campionessa mondiale di salto in lungo). A presentare l’appuntamento, Marco Nagliati, giornalista de La Nuova Ferrara.

“Viaggio nelle parole” ore 17 Salone d’onore, Pinacoteca Nazionale di Ferrara
Alle 17 nel Salone d’onore, Pinacoteca Nazionale di Ferrara si terrà “Viaggio nelle parole – L’evoluzione del linguaggio nell’era digitale” a cui parteciperanno il saggista Stefano Bartezzaghi e la direttrice editoriale Elisabetta Sgarbi. A introdurre l’evento il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini. Le musiche saranno curate dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

“Moon river” ore 21 Consorzio Wunderkammer
Alle 21 al Consorzio Wunderkammer serata dedicata ai vincitori del premio letterario Coop for words 2018, con la partecipazione dei cantautori Colombre, e Motta, e il giornalista Pierfrancesco Pacoda. A presentare l’appuntamento sarà il poeta Valerio Grutt, mentre l’accompagnamento musicale sarà a cura di Amf Combo (Rossella Graziani voce, Massimo Mantovani piano Fender, Federico Benedetti sax, Lorenzo Pieragnoli chitarra, Lele Barbieri batteria).

Il tema di “Ad alta voce” 2018
“Origini. Parole che trasformano” è il tema della 18esima edizione di “Ad alta voce”, e non è casuale la scelta di Ferrara, emblema di una città che ha saputo dare vita a una felice fusione tra nuovo e antico: si pensi all’addizione erculea, che le è valsa l’appellativo di prima città moderna d’Europa. Una città che racconta di un passato glorioso, ma è proiettata nel futuro: per questo si riparte dalle “Origini” per andare in cerca del nuovo e per tornare a pensare a una storia ancora tutta da scrivere. Dal 25 al 27 ottobre, in dieci appuntamenti gratuiti sotto la guida del regista Riccardo Marchesini, l’architetto Stefano Boeri, il professore Gustavo Zagrebelsky, il teologo Vito Mancuso, lo scrittore Stefano Bartezzaghi e tanti altri protagonisti del mondo della cultura, della musica e della scienza come Umberto Guidoni, Marco Missiroli, Guido Catalano e Dente, Paolo Rumiz si confronteranno sulle origini della vita, il futuro delle nanotecnologie, il primo uomo sulla Luna e la scoperta dall’acqua su Marte, lo sviluppo sostenibile, la nascita della democrazia e del linguaggio. Ad ospitarli, i luoghi simbolo della vita artistica, religiosa e civile della città, come la Pinacoteca Nazionale, il Museo Archeologico Nazionale, il Meis (Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah), il Teatro Nuovo, le sale del Palazzo Comunale o il Consorzio Wunderkammer, ma anche nei negozi Coop di via Mazzini e de Il Castello. Il programma della rassegna è disponibile su www.adaltavoce.it.
È possibile seguire “Ad alta voce” anche sui profili ufficiali di Facebook, Twitter, Instagram e Youtube.

Coop Alleanza 3.0 e la cultura
Per Coop Alleanza 3.0 la cultura rappresenta un veicolo essenziale di coesione sociale; per questo, ogni anno organizza direttamente o sostiene decine di iniziative di carattere letterario, musicale, teatrale, cinematografico e artistico, promosse da associazioni e realtà del territorio e stipula convenzioni allo scopo di rendere fruibile ai propri soci questo arricchimento. Dallo scorso anno, e in modo più marcato in questa 18 esima edizione, il viaggio di “Ad alta voce” nelle città italiane più rappresentative si è “contaminato” con le caratteristiche di spicco delle stesse. Ferrara rappresenta un importante approdo: da qui, infatti, la manifestazione itinerante – che dal 2001 porta letture in luoghi insoliti delle città italiane scegliendo luoghi della quotidianità e trasformandoli, per un giorno, in location speciali – prende le mosse per acquisire un respiro nazionale. Dalla prima edizione, nel 2001, a oggi, “Ad alta voce” ha coinvolto oltre 700 autori che hanno dato voce ai loro libri preferiti davanti a migliaia di persone in numerose città italiane: Bologna, Venezia, Ravenna, Cesena, Ancona, L’Aquila, Trieste e Padova.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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