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Da: Ufficio stampa Ferrara

SUBENTRO IN GIUNTA. POLITICHE SOCIALI E ABITATIVE, E PROTEZIONE CIVILE RIASSEGNATE
PASSAGGIO DI TESTIMONE DA CRISTINA COLETTI A FRANCESCA PIACENTINI. FABIO BERGAMINI: «ABBIAMO VOLUTO PUNTARE SULLE COMPETENZE DEL NUOVO ASSESSORE»

BONDENO (FERRARA), 01-07-2019.
Francesca Piacentini entra ufficialmente a far parte della squadra di giunta del sindaco Fabio Bergamini. L’ormai ex consigliera comunale della lista Udc prenderà il posto di Cristina Coletti, in qualità di titolare delle deleghe inerenti alle Politiche sociali e abitative, nonché alla Protezione civile. Questo dopo che Coletti ha accettato di entrare nella giunta del Comune di Ferrara, dopo la vittoria di Alan Fabbri alle ultime amministrative. In fatto di competenze delle persone coinvolte nella sostituzione non cambia quasi nulla, poiché identica è la formazione giuridica di chi lascia il posto e chi subentra, ma il sindaco Fabio Bergamini garantisce che (nella continuità dell’azione amministrativa) «abbiamo voluto puntare su di una persona competente, che ha maturato le giuste esperienze in vari livelli istituzionali». Francesca Piacentini, si è laureata all’Università di Ferrara con una tesi sul diritto penale dell’immigrazione. In qualità di avvocato, si è occupata però anche dei temi del diritto civile, penale, di famiglia e minori, lavoro e diritto societario, e del recupero crediti. Sul piano politico, dopo due legislature tra i banchi della maggioranza, Piacentini è stata eletta come consigliere d’opposizione in Provincia, nel 2018. Un curriculum di tutto rispetto, insomma. Celebri sono state le sue battaglie per affermare un principio di sicurezza stradale nelle vie provinciali, tra asfalti e indicazioni stradali giudicati “carenti”. «Ringrazio il sindaco per questa importante opportunità – è il primo commento di Francesca Piacentini – sarà mia cura prendere al più presto contatto con gli uffici e con Cristina Coletti per documentarmi sullo stato di avanzamento dei vari progetti ed essere operativa appena possibile, dal momento che è mia intenzione lavorare in continuità con l’azione politica di questi anni». «Desidero ringraziare Cristina Coletti – conclude il sindaco Bergamini – per questi anni di intenso lavoro, che sono stati fondamentali per segnare alcuni punti importanti, come ad esempio il nuovo regolamento di accesso agli alloggi popolari Acer. Lavoreremo per portare a compimento i progetti già avviati dal precedente assessore, al quale auguro le migliori fortune nell’amministrazione di Alan Fabbri».

Da: Ufficio stampa Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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