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Da: Poste Italiane – Media Relations

Gli alunni della scuola primaria Bombonati hanno consegnato le buste contenenti
i loro scritti a un “postino di Babbo Natale”.

Anche quest’anno torna la “Posta di Babbo Natale”, la tradizionale iniziativa di Poste Italiane, un appuntamento molto atteso dai più piccoli per esprimere desideri, speranze e richiedere doni in vista della festività più amata.

Fra le tante iniziative natalizie, Poste Italiane ha organizzato un evento con circa 50 alunni delle II classi della scuola primaria Bombonati di Ferrara. Durante l’incontro i bambini hanno letto le loro letterine e le hanno consegnate a un “Postino di Babbo Natale” per l’invio allo speciale destinatario.

Per la raccolta delle letterine Poste Italiane ha dedicato ai più piccoli di Ferrara anche una speciale cassetta allestita presso l’ufficio postale di viale Cavour, riconoscibile grazie alla decorazione con l’immagine di Babbo Natale. Tutte le letterine impostate nelle cassette o presso i 99 uffici postali del Ferrarese verranno raccolte dai “Postini di Babbo Natale” che le indirizzeranno al Polo Nord, da dove l’amato vecchietto giramondo provvederà a inviare a tutti una risposta personalizzata.
La risposta di Babbo Natale può essere richiesta anche on line compilando con i dati del bambino e quelli di uno dei genitori la scheda sul sito www.lapostadibabbonatale.posteitaliane.it, dal quale è possibile inoltre scaricare uno speciale foglio natalizio sul quale scrivere la letterina.

C’è un’altra novità: i bambini di Ferrara e provincia che scriveranno a Babbo Natale, saranno i protagonisti di una vera e propria “missione”. La migliore amica di Santa Claus, la renna Matilda, sta cercando di salvare gli animali in via d’estinzione e tutti i bimbi potranno aiutarla giocando con l’app dedicata, scaricabile gratuitamente dagli store Google Play e Apple Store. Nella risposta di Babbo Natale i bambini riceveranno le istruzioni per partecipare al gioco insieme a una sorpresa: gli stickers a tema e il distintivo di “amico di Babbo Natale” da applicare a caldo sui vestiti.

Ogni anno Poste Italiane riceve e smista migliaia di letterine che i bambini inviano a Babbo Natale con i più svariati indirizzi di fantasia, assicurando loro una risposta personalizzata. Di anno in anno il fascino di una tradizione antica si rinnova grazie all’entusiasmo di tutti, testimoniato dal numero crescente di lettere spedite: dalle 40.000 del 1999 alle 130.000 del 2017. Anche per il Natale 2018 si prevede un elevatissimo volume di corrispondenza destinata a Babbo Natale.
La lettera, infatti, continua a rappresentare uno dei momenti più belli del Natale, una consuetudine che Poste Italiane sostiene promuovendo il piacere della scrittura come strumento espressivo sia nella sua forma tradizionale sia nelle sue evoluzioni digitali.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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