Serie A: Il primo nuovo arrivo è sul perimetro, ecco Marta Granzotto
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da: Ufficio Stampa Pallacanestro Vigarano
Decisiva nell’ultima corsa promozione di La Spezia
Pallacanestro Vigarano è lieta di annunciare nel proprio roster 2016/2017 l’atleta Marta Granzotto.
Nata a Venezia il 31 marzo 1992, esordisce in Serie A2 a soli 16 anni con la Sernavimar Marghera. Con la squadra lagunare resterà ben sei stagioni, le cifre migliori arrivano nell’ultima 2011/12 chiusa con 7,4pt e 3,6rec.
Granzotto può ricoprire entrambe le posizioni sul perimetro, è dotata di un buon tiro e da sempre ha un fiuto incredibile per i recuperi, grazie a processi di anticipazione sopra media e istinto sulla palla. Alta 174cm, ha fisicità e intensità per tenere i contatti e difendere forte.
L’anno seguente si trasferisce a San Martino di Lupari, per la prima delle due stagioni che affronta con le Lupe. Chiude il 2012/13 con la promozione ai danni della Lops Arredi Milano (6,4pt + 3,1rec) e un season high a quota 19 contro Cremona.
L’anno dopo resta in maglia giallonera, affrontando il massimo campionato nazionale con il team padovano (high 12pt contro La Spezia). Arriviamo al 2014/15 dove resta sempre in A1 ma questa volta alla Ceprini Orvieto (high 12pt contro Lucca) per un’annata chiusa con 4,8pt + 2,1 rec.
E’ tempo della storia recente, stagione 2015/16 scende in A2 sposando il progetto Carispezia La Spezia, con cui disputa un’ottima annata ed è tra le protagonista della cavalcata promozione del team di coach Corsolini.
Un anno chiuso con 11,6pt il 52,6% 2pt e il 33,5% dall’arco con 3,7rec e 3,4reb. Parte in quintetto 30 volte su 33 gare disputate, il season high è a 25pt contro la Matteiplast Bologna. In stagione ha anche l’insolito record di ben 62 minuti giocati nella gara di dicembre con la Magika Cspt (match giunto al 5 overtime).
Granzotto porta cosi ulteriore qualità nel roster biancorosso, potendo sfruttare le proprie caratteristiche di combo guard. Per lei pronta la maglia numero 11.
Ultima Stagione
11,6pt in 31,5min (52,6% 2pt, 33,5% 3pt, 63,6% 1pt) – 3,4reb + 1,2ast + 3,7rec
Carriera
2016/17 Pallacanestro Vigarano (A1)
2015/16 Carispezia La Spezia (A2)
2014/15 Ceprini Costruzioni Orvieto (A1)
2013/14 Fila San Martino di Lupari (A1)
2012/13 Fila San Martino di Lupari (A2)
2011/12 Sernavimar Marghera (A2)
2010/11 Sernavimar Marghera (A2)
2009/10 Sernavimar Marghera (A2)
2008/09 Sernavimar Marghera (A2)
2007/08 Sernavimar Marghera (A2)
2006/07 Sernavimar Marghera (A2)
Bio
Nata a Venezia, il 31 Mar 1992
Ruolo: Play/Grd
Alt: 174cm
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
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Francesco Monini
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