Commento riguardo alla polemica sui libri di Pansa
da: Ettore Bianchi
A proposito della polemica sui libri di Pansa, noto che Daniele Civolani, dell’ANPI, cita Ferruccio Mazza, di cui ha curato la storia.
Vorrei sommessamente ricordare che Mazza non era un “partigiano” ma un internato militare. Faceva parte di quei soldati italiani del Regio Esercito che furono catturati dai Tedeschi e, al ritorno in patria, furono guardati con sospetto e sufficienza. Uno di loro, Alessandro Natta (futuro segretario del PCI), si vide rifiutata dagli Editori Riuniti la pubblicazione di un suo libro sul tema per “ragioni di opportunità”.
Insomma, i veri partigiani (di seria A) erano solo quelli che avevano combattuto con il fazzoletto rosso al collo e si erano poi iscritti all’ANPI.
Certamente non quei militari,che – anche per fedeltà al giuramento prestato al Re (soprattutto ufficiali e carabinieri) – seppero dire NO, pagando spesso con la vita il loro rifiuto.
Forse è il caso, caro Civolani, di chiedere pubblicamente scusa agli ex-IMI, che furono trattati ingiustamente come “figli di un dio minore”.