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Copparo ospita Antonio Picascia, imprenditore minacciato dalla Camorra

da: Servizio Comunicazione Comune di Copparo

Il Sindaco Nicola Rossi, con alcuni componenti della Giunta, ha incontrato Antonio Picascia, imprenditore casertano, titolare della Cleprin, azienda modello nella produzione di detergenti professionali a basso impatto ambientale e sotto tiro da parte della Camorra del casertano.

Picascia è stato invitato da Libera e AltraQualità a partecipare all’incontro “Partigiani oggi! Percorsi di legalità e resistenza alla malavita organizzata”, venerdì 16 ottobre presso la Casa del Popolo di via Mazzini, in occasione della Notte Rossa. Antonio Picascia è stato ricevuto in Residenza Municipale per un saluto e uno scambio di opinioni su cosa vuol dire fare l’imprenditore nei territori della Camorra.

Nel salutare l’imprenditore casertano il sindaco Nicola Rossi ha affermato che «Ospitarti nel nostro Comune è per me un grande onore, il tuo esempio di cittadino tocca le corde più segrete di ognuno di noi».

Antonio Picascia ha affermato che «Le cose, molto lentamente, stanno cambiando, stiamo cambiando la storia, – ha continuato Picascia – siamo una sorta di esercito di partigiani agguerriti contro il malaffare; ma non combattiamo solo la camorra, perché dobbiamo operare in un contesto civile e sociale di omertà, fatto di cittadini che non sono responsabili. La NCO, Nuova Cooperazione Organizzata, deve soppiantare l’altra NCO Nuova Camorra Organizzata. Siamo in tanti partigiani, che stanno cambiando le cose, grazie a persone come Luigi Ciotti, a tanti sindaci del nostro territorio che vogliono dire concretamente basta. Basta anche parlare di “camorra” in modo aleatorio, facciamo nomi e cognomi, denunciamo concretamente il malaffare, ricordiamoci che Caserta è la terra di don Beppe Diana».

Il Sindaco Rossi ha poi consegnato ad Antonio Picascia un attestato di riconoscimento per l’impegno sociale e civile a difesa dei valori di giustizia, legalità e rispetto per l’ambiente.

Nel luglio scorso, per la lotta aperta di Antonio Picascia alla camorra organizzata, la Cleprin venne incendiata e metà stabilimento distrutto. Picascia resistette alle estorsioni da parte della Camorra, minacce iniziate dal 2007, quando La Cleprin denunciò alla Procura 2 tentate estorsioni, si occupò del caso l’allora procuratore Raffaele Cantone.

Dal 2007 l’azienda ha subìto diverse intimidazioni, fino all’incendio della scorsa estate.

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