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da: organizzatori

E sognare una vita normale
La spesa le chiavi il caffè il giornale

E i tuoi piedi scoperti in fondo al letto
E pensare che sarebbe una vita perfetta se fosse con te.

È uscito ufficialmente in tutte le radio e negli store digitali il primo singolo e il video ufficiale di Pool Junior “Una vita perfetta”

L’idea di “Una vita perfetta” nasce dalla voglia di racconta qualcosa che sia speciale come una favola, ma che si può realizzare e si può vivere anche nella quotidianità.

“Era difficile poter immaginare per ogni persona quale potesse essere la sua “Vita perfetta”, per questo ho voluto in qualche modo raccontare una favola urbana, che penso ci possa rappresentare un po’ tutti.”

Una canzone piena di immagini, accompagnata da un video realizzato insieme al fumettista Biaz, un originale movie fumetto, visto dalla parte di chi lo sta creando in quel momento.

Nato a Gaiba, piccolo comune in provincia di Rovigo Tommaso Puleo, in arte, Pool Junior, 21 anni, è un artista nuovo, qualcosa che sul mercato nazionale manca; usa il linguaggio del Rap a suo modo, a bassa voce, ma va dritto allo stomaco.

La sua passione per la musica rap lo ha portato a vivere un vero e proprio sogno, inaspettato fino a poco tempo fa: partecipare e vincere “Area Sanremo” davanti a una giuria composta da Roby Facchinetti, Giusy Ferreri e dal rapper Dargen d’Amico. Il suo brano La panchina è entrato così nella Compilation Area Sanremo 2014.

UNA VITA PERFETTA nasce tra le mura della Lab del produttore Luca Red, al ritorno da Area Sanremo, un’esperienza che gli ha puntato i riflettori addosso e ha fatto conoscere al grande pubblico la sua storia, fatta di talento, passione, sacrifici e soprattutto tanta voglia di mettersi in gioco.

L’elemento straordinario di questo progetto resta la collaborazione artistica con Federico Mecozzi primo violinista di Ludovico Einaudi, che appoggia con entusiasmo il progetto “perché” – dice – “Pool sa unire tante sfaccettature del pop e lo sa fare in un modo delicato, sensibile ed unico”.

Gli arrangiamenti di “Una vita perfetta” sono di Luca Red e Riccardo Muratori.
Il brano è firmato da Pool Junior, Luca Red, Riccardo Muratori, Federico Mecozzi.
Prodotto da Luca Red.

Contatti

FB http://www.facebook.com/pages/Pool-Junior/237489599631407?fref=ts

video http://youtu.be/dHrsmdHHZ8s
http://itunes.apple.com/it/album/una-vita-perfetta/id1000768258?i=1000768263
Management Luca Red lucaredmails@gmail.com
Comunicazione Guestar – arianna@guestar.it

(in foto: Pool Junior)

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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