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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Immigrazione – Elezioni europee e amministrative, informare e sensibilizzare i cittadini Ue sul diritto al voto: l’assessore Marzocchi e il presidente Anci Emilia-Romagna Manca scrivono ai sindaci della regione invitandoli ad aderire al progetto “Operation Vote Italia”. Oltre 112mila i comunitari residenti da Piacenza a Rimini

Bologna – Sono più di 112mila i cittadini comunitari che risiedono in Emilia-Romagna, tra cui romeni (oltre 78.000 residenti), polacchi (13.000) e bulgari (6.000). Tutti potenziali elettori e candidati, insieme agli italiani, per il rinnovo del Parlamento europeo e delle amministrazioni comunali del prossimo maggio. Un diritto che, tra disinformazione e disinteresse, rischia però di rimanere solo sulla carta. Per questo l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi e il presidente Anci Emilia-Romagna Daniele Manca hanno inviato una lettera a tutti i sindaci dei Comuni della regione, invitandoli ad aderire ad “Operation Vote Italia”, progetto finanziato dall’Unione europea e gestito in Italia dall’ong Cospe. Con un obiettivo preciso: sensibilizzare i cittadini comunitari sui propri diritti elettorali. Infatti “solo un’adeguata e tempestiva informazione da parte dei Comuni – scrivono Marzocchi e Manca – , insieme al coinvolgimento delle associazioni delle rispettive comunità, potrà favorire la loro partecipazione alla vita pubblica e politica dei paesi in cui risiedono”.

Per quanto riguarda le elezioni europee le persone comunitarie residenti possono scegliere se votare per i propri rappresentanti al Parlamento europeo, rivolgendosi in questo caso al consolato del proprio Paese o, al pari dei cittadini italiani, decidere di andare alle urne per i rappresentanti italiani. In quest’ultimo caso è necessario iscriversi a una lista aggiunta presso il proprio Comune di residenza entro il 24 febbraio, a meno di non essere già precedentemente iscritti in occasione delle scorse elezioni europee. Stesso sistema anche per le amministrative: liste aggiunte con termini specifici per inoltrare l’iscrizione.

Sul sito http://www.operationvote.eu/eu-movers-in-local-and-eu-elections/ è possibile trovare materiale come volantini in diverse lingue, video e il facsimile della lettera per i sindaci da inviare ai cittadini comunitari residenti nei rispettivi Comuni, con una serie di informazioni utili per esercitare il diritto di voto.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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