Comunicato Stampa Università degli Studi di Ferrara.
Il Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione di Unife collabora con l’ISS di San Marino e l’Istituto Spallanzani di Roma.
Anche l’Università di Ferrara, con le équipe coordinate dal Professor Michele Rubini e dal Professor Stefano Pelucchi del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione, prende parte alla sperimentazione sull’efficacia del vaccino “russo” Gam-COVID-Vac, il cosiddetto Sputnik V.
Insieme all’Istituto per la Sicurezza Sociale (ISS) di San Marino e all’Istituto Spallanzani di Roma, i ricercatori di Ferrara opereranno una valutazione qualitativa e quantitativa della risposta anticorpale prodotta dall’organismo dopo la somministrazione del vaccino, che secondo un recente studio comparso su “The Lancet”, presenta un’efficacia molto alta (91,6%).
Lo studio avviato da ISS, Spallanzani e Unife giunge puntuale per colmare l’attuale carenza di studi di popolazione. Nella “Serenissima” Repubblica, i cittadini che si vaccinano con Sputnik V, circa 10.000, previo consenso, vengono monitorati per la risposta anticorpale in occasione della seconda dose vaccinale e a 3 settimane di distanza da essa. L’analisi valuta sia la quantità di anticorpi “anti-spike” prodotti sia la qualità, cioè il contenuto reale di anticorpi capaci di neutralizzare il coronavirus. Nel contempo, i soggetti, sia vaccinati che non, che dovessero presentare sintomi di sospetto Covid-19, verranno valutati sia con tampone molecolare naso-faringeo che con un nuovo test non-invasivo sviluppato a Unife dal gruppo di ricerca del Prof. Stefano Pelucchi (ORL) e del Prof. Michele Rubini (Genetica Medica) con la fattiva collaborazione dei colleghi impegnati nelle Degenze COVID dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cona, in grado di fornire una precisa valutazione della carica virale a livello della mucosa nasale.
Attualmente il ritmo delle vaccinazioni prosegue velocemente, circa un terzo della popolazione, ha infatti già ricevuto almeno una dose di vaccino.
La cooperazione tra Unife e Repubblica di San Marino si colloca nel contesto dell’accordo di collaborazione siglato tra le due parti nell’autunno scorso e si affianca alla attività di ricerca sulla genetica della suscettibilità a sviluppare Covid-19 avviata lo scorso anno dal Prof. Rubini e dal Dott. Massimo Arlotti, infettivologo dell’ISS di San Marino.
“Il nostro gruppo di ricerca, che è armonicamente costituito sia da otorinolaringoiatri che da genetisti, opererà sia sul Titano, che a Ferrara – spiega Rubini – A San Marino, affiancandosi agli operatori della vaccinazione con Sputnik V, gestirà la raccolta e la conservazione dei campioni biologici, i quali verranno poi inviati nei laboratori del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione per le analisi molecolari di valutazione della carica virale e le indagini genetiche”.
Mentre l’Ist. Spallanzani si occuperà principalmente di dare una valutazione dell’efficacia del vaccino Sputnik V in termini di capacità di evocare la produzione di anticorpi anti-coronavirus, “il gruppo di ricerca dei professori Pelucchi e Rubini si focalizzerà prevalentemente sui casi di infezione da coronavirus che dovessero svilupparsi successivamente alla vaccinazione, con l’obiettivo di valutare la capacità di Sputnik V di contrastare la replicazione del coronavirus e di agire contro sue diverse varianti”.
L’ottenimento di queste informazioni è cruciale al fine di una approvazione di Sputnik V da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e per un suo impiego strategico nella campagna di vaccinazione anti-Covid della popolazione Europea.
Oltre che in Russia, Sputnik V è utilizzato in Argentina, Bielorussia, Ungheria, Serbia ed Emirati Arabi Uniti, e ultimamente è stato adottato anche dalla Repubblica di San Marino. L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), per voce della direttrice Emer Cooke, ha recentemente espresso interesse al vaccino russo e da inizio marzo EMA ha avviato un percorso di revisione continua (“rolling review”) per Sputnik V.
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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