Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 1.563 nuovi positivi, di cui 783 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Salgono i guariti (+2.786) e calano casi attivi (-1.274) e ricoveri. Oggi alle 16.30 somministrati oltre 6.400 mila vaccini, quasi 83mila in totale
Eseguiti 16.653 tamponi, 664 test sierologici e 9.047 tamponi rapidi. Oltre il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 46 anni. 51 i decessi. Online l’aggiornamento in tempo reale della campagna vaccinale e il report periodico sull’andamento del contagio
Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 194.395 casi di positività, 1.563 in più rispetto a ieri, su un totale di 16.653 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 9,4%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid.
Alle 16.30 sono state effettuate oltre 82.932 vaccinazioni; 6.408 le somministrazioni oggi a quell’ora, tendendo presente che le aziende sanitarie proseguono per l’intera giornata.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 783 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 334 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 670 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,2 anni.
Sui 783 asintomatici, 466 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 21 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 35 con gli screening sierologici, 7 tramite i test pre-ricovero. Per 254 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 335 nuovi casi; a seguire Reggio Emilia (240), Rimini (228), Modena (203), Piacenza (131), Ferrara (128), Cesena (97), Ravenna (78). Poi il territorio di Forlì (54), quindi Parma (38) e infine Imola (31).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.653 tamponi, per un totale di 2.721.570. A questi si aggiungono anche 664 test sierologici e 9.047 tamponi rapidi effettuati da ieri.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.786 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 125.749.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 60.192 (-1.274 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.225 (-1.262), il 95,1% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 51 nuovi decessi: 7 a Piacenza (di cui una donna di 91 anni e 6 uomini di 61, 63, 82, 84, 88 e 95 anni), 3 in provincia di Parma (due donne – 95 anni e 98 anni-, e un solo uomo di 58 anni), 6 in provincia di Reggio Emilia (3 donne di 90, 94 e 97 anni e 3 uomini, di 74, 80 e 84 anni); 9 nel modenese (7 donne – di 83, 85, 87, 89, 90, 91 e 94 anni – e due uomini di 81 e 96 anni); 7 in provincia di Bologna (tutte donne – di 77, 86, 87, 92, 94, 95 e 97anni); 5 nel ferrarese (di cui 3 donne di 86, 88, 97 anni, e due uomini di 75 e 80 anni); 6 in provincia di Ravenna (4 donne – di 69, 78, 84, 86 anni – e due uomini, rispettivamente di 89 e 94 anni); 3 a Forlì-Cesena (e precisamente: una donna di 83 e due uomini di 64 e 80 anni; 4 nel riminese: due donne di 87 e 95 anni, e due uomini di 91 e 92 anni). Infine, si segnala il decesso di una donna di 83 anni diagnosticata dall’Ausl di Piacenza ma residente in provincia di Lodi.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 8.454.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 237 (-1 rispetto a ieri), 2.730 quelli negli altri reparti Covid (-11).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 14 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 13 a Parma (invariato), 17 a Reggio Emilia (-1 rispetto a ieri), 52 a Modena (-1), 47 a Bologna (-1), 16 a Imola (invariato), 28 a Ferrara (+1), 15 a Ravenna (+1), 4 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (invariato) e 25 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:16.906 a Piacenza (+131 rispetto a ieri, di cui 72 sintomatici), 14.059 a Parma (+38, di cui 24 sintomatici), 26.162 a Reggio Emilia (+240, di cui 77 sintomatici), 34.647 Modena (+203, di cui 137 sintomatici), 38.701 a Bologna (+335, di cui 191 sintomatici), 6.195 casi a Imola (+31, di cui 15 sintomatici), 10.722 a Ferrara (+128, di cui 26 sintomatici), 14.826 a Ravenna (+78, di cui 41 sintomatici), 6.933 a Forlì (+54, di cui 37 sintomatici), 7.845 a Cesena (+97, di cui 62 sintomatici) e 17.399 a Rimini (+228, di cui 98 sintomatici).
(È disponibile il Report periodico sull’andamento della pandemia in Emilia-Romagna, al link https://bit.ly/3btKQiY ).
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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