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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Montagna e aree interne. Programma straordinario di investimento per i territori più colpiti dalla pandemia e per i Comuni montani: 40 milioni di euro per sostenere la ripartenza. Dall’assestamento di bilancio, anche 6,3 milioni di euro per rigenerazione urbana, reti di telefonia mobile e strutture sociosanitarie.

L’assessore Lori: “Guardiamo soprattutto alla tenuta sociale ed economica dei territori. Per sostenere la ripresa, occorre uno sforzo eccezionale che consenta di mettere in campo investimenti velocemente nella prospettiva di valorizzazione e sviluppo dell’Appennino”

Una ripartenza basata su sostenibilità, innovazione e capacità di investimento degli enti locali, assicurando loro maggiori spazi d’azione, a partire dalle aree più colpite dall’epidemia come il piacentino, il riminese e Medicina. È l’idea alla base del Programma straordinario di investimento per i territori colpiti dalla pandemia e aree montane e interne, che rientra nella manovra della Giunta regionale per l’assestamento del Bilancio 2020, e guarda a territori, famiglie, lavoro e imprese.

Riqualificazione urbana, tutela ambientale e sostenibilità energetica, ma anche servizi alla persona e rilancio turistico sono i settori principali sui quali i Comuni potranno intervenire grazie al finanziamento di 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per favorire i territori che più di altri corrono rischi di impoverimento e che, a seguito della pandemia da Covid-19, oggi subiscono maggiori conseguenze economiche e sociali.

“Guardiamo soprattutto alla tenuta sociale ed economica dei territori, in particolare di quelli più segnati dall’emergenza sanitaria o che si trovano in Appennino e nelle aree interne. La situazione di crisi economica e sociale creatasi nella nostra realtà regionale, come effetto della pandemia- spiega l’assessore regionale alla Montagna e aree interne Barbara Lori- richiede di essere affrontata attraverso una programmazione strategica che, nell’ambito di una regia regionale, sia in grado di promuovere e valorizzare gli ambiti territoriali più fragili.
Il Programma, che sarà discusso in Assemblea legislativa la settimana prossima, si muove lungo due linee di azione: il sostegno ai Comuni nelle province di Piacenza e Rimini,zone arancioni a lungo,e a Medicina, nel bolognese,ex zona rossa, e ai territori montani e aree interne della regione.
La dotazione finanziaria per il triennio 2021-2023 è di 12,5 milioni di euro agli enti locali della provincia di Piacenza, 12,5 milioni di euro per quelli della provincia di Rimini; 1 milione di euro per il Comune di Medicina e 14 milioni di euro alle restanti province.

Oltre 20 milioni per Comuni montani e aree interne

Con il Programma vengono destinati 14 milioni alle aree appenniniche e interne delle altre province: ai territori della provincia di Parma andranno 1 milione e 746 mila euro; a quella di Reggio Emilia 1 milione e 255 mila euro; a quella di Modena 1 milione e 923 mila euro; a quella di Bologna vanno 4 milioni e 295 mila euro; a quella di Ravenna 456 mila euro; a quella di Forlì-Cesena 1 milione e 871 mila euro, e infine all’area interna del basso ferrarese 2 milioni e 453 mila.
A queste risorse si aggiungono, sempre per la montagna e le aree interne – dalla manovra di assestamento di bilancio – ulteriori 3,8 milioni di euro per scorrere la graduatoria dei progetti di rigenerazione urbana, di sei Comuni montani: Novafeltria (Rn), Bagno di Romagna (Fc), Riolunato (Mo), Fornovo di Taro e Bardi (Pr), Castelnovo ne’ Monti (Re); 500 mila euro per lo sviluppo della rete di telefonia mobile in montagna e 2 milioni di euro per lo scorrimento ad esaurimento della graduatoria per strutture sociosanitarie a Sarsina (Fc), Bagno Di Romagna (Fc), Monchio Delle Corti (Pr), Codigoro (Fe).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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