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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Concorso “La Musica Libera. Libera la musica” V edizione: al Mei 2.0 il 26 settembre alle ore 22,30 la premiazione dei gruppi The Talking Bugs e Musicanti di Grema, per la sezione Musica Libera

Bologna – Il 26 settembre alle ore 22,30 al Corona Cocktail Plaza nell’ambito dell’Anteprima Mei 2.0, si svolgerà la premiazione dei due gruppi che a pari merito sono arrivati primi nella sezione Musica libera del concorso regionale La musica libera. Libera la musica. Si tratta dei The Talkink Bugs e dei Musicanti di Grema, che si esibiranno durante la serata in cui è prevista anche la finalissima del Contest Mei Superstage .
Con queste esibizioni si conclude la V edizione del Concorso regionale “La musica libera. Libera la musica”,organizzato dall’ Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e dall’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta regionale, in collaborazione con il Meeting delle Etichette indipendenti- MEI , il Porretta Soul Festival, Musica nelle Aie-Castel Raniero Folk Festival, la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, il Centro Musica di Modena e Radio Bruno. Quest’anno il concorso ha avuto anche nuovi partner Crossroads ed Estragon, con la partecipazione speciale dell’Associazione Toscana Musiche. Novità di questa edizione, con l’ingresso dei nuovi partner, è stato l’ampliamento delle sezioni da 3 a 5 con l’aggiunta di quelle Jazz e Rock.
Il concorso, realizzato con l’obiettivo di promuovere i giovani talenti della nostra regione, ha dato concretamente la possibilità a 7 gruppi emiliano-romagnoli ( i sei vincitori e i finalisti Karbonio 14) di farsi conoscere, suonando su 9 palchi dei festival più rappresentativi del loro genere musicale nel panorama regionale ed extraregionale. Il cd “La musica libera. Libera la musica” vol.V , realizzato da Materiali Musicali, con le canzoni di vincitori e finalisti, è stato distribuito gratuitamente, a scopo promozionale, durante tutte le serate delle esibizioni e si puo’ richiedere fino ad esaurimento sul sito www.radioemiliaromagna.it, iscrivendosi alla newsletter.

I dati del concorso:

la sua vitalità con l’iscrizione di circa 300 brani, prevalentemente di genere pop , cantautorale, rock e in lingua italiana. In crescita, rispetto agli anni scorsi anni, i brani in lingua Inglese e strumentali. Gli artisti iscritti provenivano da tutta la regione ma in particolar modo dalla provincia di Bologna con 95 iscritti (35%), seguita da Modena con 52 (19%) e Parma con 27 (10%). Le votazioni on line sono molto cresciute : 5300 i votanti, rispetto ai 3200 dello scorso anno.

Le esibizioni degli altri gruppi vincitori:

I Marcabru (vincitori della sezione Folk) si sono esibiti il 4 maggio al Folk Club di Forlimpopoli e l’11 maggio al festival Musica nelle Aie (Castel Raniero – Faenza), Valentina Preda (vincitrice della sezione Jazz) si è esibita il 14 maggio 2014 al Teatro Asioli di Correggio nell’ambito della rassegna Crossroads: Jazz e altro in E-R; Le Altre di B (vincitori della sezione Rock) si sono esibiti l’ 11 luglio 2014, al Botanique a Bologna; I Groove City (vincitori della sezione Soul e R&B) si sono esibiti il 17 luglio al Porretta Soul Festival . Inoltre i The Talking Bugs si sono esibiti anche sul palco dell’OFF a Modena il 24 aprile e del 3 settembre, e nella rassegna Indie All’Opera , Cavea del Nuovo Teatro dell’Opera, a Firenze, nell’evento organizzato dall’Associazione Toscana Musiche per l’Estate Fiorentina 2014. I Karbonio 14, finalisti del Concorso si sono esibiti invece sul palco di Radio Bruno Estate, nell’ambito della Notte Rosa a Cesenatico, il 4 di luglio scorso.

La Giuria:

Roberto Franchini (presidente) direttore dell’ Agenzia Comunicazione e Informazione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna; Giordano Sangiorgi, ideatore e organizzatore del MEI; Graziano Uliani, ideatore e direttore artistico del Porretta Soul Festival; Aldo Foschini, organizzatore e direttore artistico di La musica nelle Aie: Castel Raniero Folk Festival; Marco Bartolini, presidente della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli; Andrea Tinti, giornalista, critico musicale; Gianni Prandi, presidente Radio Bruno; Lele Roveri, general manager e art director dell’Estragon Club; Sandra Costantini vice presidente dell’associazione culturale internazionale Europe Jazz Network e direttore artistico di varie rassegne tra cui Crossroads: Jazz e altro in Emilia-Romagna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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