Lega E-R: “Emergenza, polizia locale abbandonata in prima linea: servono tamponi e mascherine”
Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna
Dotare gli agenti della Polizia locale dei dispositivi di protezione individuale necessari, sottoporre tutti gli agenti agli accertamenti per riscontrare la positività o meno al Covid-19 e rivedere il protocollo sanitario sulla quarantena, adeguandolo a quanto previsto per gli agenti delle altre forze dell’ordine. Lo chiede un’interrogazione della Lega in Regione (primo firmatario il capogruppo Matteo Rancan), che vuole portare l’attenzione sugli agenti della Polizia locale che, in questo periodo di crisi emergenziale, si trovano in prima linea per controllare che tutti i cittadini rispettino restrizioni anti-contagio.
“La divisa non è un’armatura e gli agenti, impegnati a salvaguardare l’ordine e la sicurezza pubblica a stretto contatto con i cittadini, rischiano di contrarre il Covid, ma anche diventare untori inconsapevoli del virus”, spiegano i consiglieri del Carroccio. Il corpo di Polizia Locale, infatti, segnalerebbe un numero crescente di agenti contagiati, alcuni in gravi condizioni, e una carenza di mascherine protettive.
“A eccezione degli agenti di Ferrara che sono stati sottoposti ad accertamenti, gli operatori delle altre province non hanno avuto la stessa possibilità”, si legge nell’atto ispettivo. “A Piacenza l’Ausl ha autorizzato chi ha lavorato fianco a fianco in pattuglia con colleghi che si sono rivelati positivi al Covid a continuare a lavorare, con alta possibilità di aver contratto il virus sul luogo di lavoro e di trasmetterlo ad altri colleghi e cittadini”. Secondo i consiglieri della Lega è necessario intervenire con un protocollo uniforme per evitare che i comandi di polizia locale diventino veri focolai di contagio: “Gli agenti e le loro famiglie si sentono abbandonati a loro stessi. Servono dispositivi e mascherine, accertamenti a tappeto e protocolli uniformi sulla quarantena, perché la salute è un diritto di tutti e deve essere preservato in ogni modo” scrivono nell’atto ispettivo Matteo Rancan, Valentina Stragliati, Maura Catellani, Daniele Marchetti, Simone Pelloni, Matteo Montevecchi, Fabio Bergamini, Fabio Rainieri, Andrea Liverani, Emiliano Occhi, Michele Facci, Massimiliano Pompignoli, Stefano Bargi e Gabriele Delmonte.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)