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Da: Organizzatori
Fragilità occupazionale femminile, donne inattive o part-time : dati statistici su cui riflettere e le proposte di Angela Travagli, candidata per Ferrara Cambia, Consulente del Lavoro, con il Patto per le Donne.

Negli ultimi 10 anni sono state perse 1.8 miliardi di ore di lavoro, equivalenti ad un milione di lavoratori full time. Inizia così, la sintesi del focus sull’occupazione femminile “Donne al lavoro: o inattive o part-time “ dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro. La D.ssa Angela Travagli candidata per il Consiglio Comunale di Ferrara con la lista Ferrara Cambia a sostegno di Alan Fabbri Sindaco , Consulente del Lavoro, commenta lo stato della fragilità occupazionale femminile, nell’ambito della presentazione del libro “100 Donne che cambieranno l’Italia” che si è tenuta nella mattinata del 4 maggio presso il Conte Pietro a Ferrara.
I dati parlano chiaro, l’intensità di lavoro è fortemente diminuita , mancano all’appello un milione di persone occupate a tempo pieno. La riduzione dell’intensità di lavoro è determinata per lo più dal forte aumento del part-time soprattutto per le donne (oltre il 50% delle assunzioni del 2017). Ciò ha comportato una forte contrazione delle retribuzioni di ingresso al mercato del lavoro dando origine al fenomeno “working poor”. La prima causa della diminuzione dell’intensità di lavoro è la diffusione del part- time involontario e la inattività che le donne subiscono per carenza ed inadeguatezza dei servizi per l’infanzia (88%) e per l’inadeguatezza dei servizi per persone non autosufficienti(12%)
Questo fenomeno vizioso impatta sulle retribuzioni di ingresso delle persone assunte generando il “gender pay gap” che unitamente al “gender equality gap” porta svantaggio alla posizione occupazionale e sociale della donna.
Le donne mamme tra i 25 e i 49 anni occupate a tempo parziale sono il 40.9% , le donne col medesimo contratto senza figli sono il 26.3%, il numero di figli non rileva nel dato statistico cio’ a dire che già dal primo figlio le donne devono far fronte ad un notevole onere aggiuntivo per conciliare i tempi di cura familiare e il lavoro. Tale differenza non incide invece nel genere maschile, diventare padri non impatta sulla tipologia del modello contrattuale.
Se si analizzano nel dettaglio le professioni svolte da lavoratrici, si può oggettivamente notare che si posizionano nelle fasce di reddito più basse e per lavori meno qualificanti ovvero alla base della piramide dell’organigramma di qualunque struttura pubblica o privata (pulizie, front desk, segretariato, amministrazione), a mano a mano che si sale verso il vertice della piramide , ovvero verso le figure con mansioni apicali, le lavoratrici si diradano sino a scomparire (quadri, dirigenti, manager).
Le persone giovani tendono ad essere le più penalizzate sul mercato del lavoro, tra loro le giovani donne ancora di più, nonostante le ragazze ottengano i migliori risultati nei processi formativi scolastici ed universitari, tale fotografia non risponde assolutamente al mercato del lavoro dove queste eccellenze vanno perse e messe in costante difficoltà. Lo Skills mismatch si attesta in italia sul 40% oltre la media europea. Anche nella Provincia di Ferrara il quadro non è certo confortante , il tasso di occupazione maschile si aggira attorno al 77% contro il 66 % di quello femminile (15-64 anni).
Perché Angela Travagli vuole portare avanti il Patto per le Donne? Perché il Patto per le Donne , scritto da componenti degli Stati Generali delle Donne, di cui la d.ssa Travagli è componente nel Comitato Scientifico, è un percorso unitario di intervento sui territori finalizzato a creare occupazione femminile, nell’ambito dello sviluppo economico, produttivo ed occupazionale dell’Italia, per la cui attuazione si è ritenuta necessaria un’azione coordinata, per accelerarne la realizzazione , con interventi precisi e strategici anche a livello territoriale.
Abbiamo lavorato anni con le pratiche del femminismo, ma ora è necessario comprendere l’importanza e il vantaggio per la nostra economia di realizzare un Patto per le Donne mettendo al centro il tema dell’occupazione femminile come volano per creare altro lavoro , le famiglie a doppio reddito consumano molto di più di quelle a monoreddito, per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro si possono creare fino a 15 posti aggiuntivi in particolare nel settore dei servizi (assistenza, infanzia, cultura, formazione, ricreazione, turismo etc.). E’ stato infatti evidenziato da studi economici che l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro del 25% aggiungerebbe l’1% alle previsioni di crescita del PIL.
La d.ssa Travagli mette in evidenza alcune proposte concrete per il nostro territorio che sta soffrendo moltissimo il problema occupazionale femminile: potenziare i servizi dell’infanzia, potenziare i servizi a supporto delle persone non autosufficienti, predisporre e incentivare la formazione soprattutto femminile valorizzando le over 50 per evitare la perdita delle competenze (long life learning), promuovere il welfare sportivo attraverso il potenziamento degli impianti e della cultura sportiva. Il sistema dell’organizzazione degli impegni sportivi dei figli oltre ad essere un costo impedisce alle donne di poter lavorare full time, lo sport deve essere un valore aggiunto per la nostra società e non un fardello come del resto i figli.
La storia politica degli ultimi anni ha evidenziato, che c’è sempre più bisogno di dare rappresentanza alle richieste della società , in termini di legislazione, politiche economiche, di diritti ma anche di cultura. Vi è altresì la necessità che le rappresentanze istituzionali siano guidate da persone che abbiano acquisito esperienza territoriale , specialisti formati, con competenze e a contatto con la società e le sue manifestazioni di bisogni.
La candidata Travagli ritiene pertanto opportuno che le donne capaci e con tali caratteristiche debbano entrare nei processi economici e politici pubblici e privati e che le donne e gli uomini debbano essere partners per il bene comune.
Nella mattinata gli Stati Generali delle Donne rappresentati da Angela Travagli, Maria Luisa di Pinto, Nicoletta Marin Gentilini hanno premiato Donne che ce l’hanno fatta (Luciana Boschetti Pareschi, Maria Giovanna Ascanelli, Rita Riserio Do Carmo) , è intervenuto Andrea Maggi capolista di Ferrara Cambia con alcuni componenti della lista e Angela Travagli ha consegnato il “Patto per le Donne” al candidato Sindaco Alan Fabbri presente all’evento.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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