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Da: Organizzatori
“Mio padre credeva fermamente nei giovani, e tutta la sua opera era rivolta soprattutto a loro, perché considerava fondamentale il valore della memoria, oltre che dell’impegno”. Visibilmente emozionata nel ricordare il padre Florestano, Gloria Vancini è intervenuta con queste parole al Premio che CNA Ferrara e Controluce Produzioni hanno dedicato a suo padre, il grande cineasta e storico ferrarese.
Narrativa, giornalismo e critica e naturalmente cinema, queste le tre sezioni su cui si articolava il Premio. Soddisfattissimo Stefano Muroni, attore, regista e ideatore del Premio: “Cento ragazzi, 8 classi delle scuole superiori ferraresi – spiega Muroni – hanno risposto all’appello che abbiamo lanciato insieme a giornalisti, intellettuali, scrittori, registi che hanno partecipato all’organizzazione e fatto parte della giuria”.

“Questo è il posto giusto per organizzare un premio come questo – ha sottolineato Davide Bellotti, Presidente di Cna Ferrara – perché qui si esaltano la memoria del territorio e il saper fare che è alla base di ogni attività umana, compresa l’arte cinematografica”.
Ai giovanissimi partecipanti al premio si è rivolto Paolo Govoni, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara: “Il vostro futuro – ha ricordato – lo state costruendo adesso, pezzo dopo pezzo, e dovrà essere un futuro fatto di impegno, oltre che di passione”.

Le opere presentate erano tutte di ottima qualità, e l’entusiasmo degli studenti partecipanti ha reso la cerimonia ancora più vissuta: entusiasmo che ha raggiunto l’apice quando è stato proclamato il vincitore del primo premio per la Sezione cinema, la terza G del Liceo Carducci, che ha presentato un cortometraggio ispirato alla Storia di Romeo e Giulietta rivissuta sullo sfondo del Delta del Po tra Comacchio e Lagosanto: “E’ stato difficile organizzare ventisette studenti in un progetto così complesso come la realizzazione di un minifilm. In qualche momento ho odiato tutti i miei compagni di scuola – ha spiegato sorridendo Anna Fogli, la studentessa che ha di fatto coordinato la classe – ma è stato bellissimo. Un’esperienza straordinaria che sarebbe bello poter ripetere”

Ecco quindi tutte le opere vincitrici: per la sezione narrativa ha vinto Giulia Grillenzoni, della classe 5Q del Liceo scientifico Roiti, con il racconto “Pregherò per lei”; per la sezione Giornalismo e critica ha vinto la Classe 3G del Liceo scientifico Roiti con “Equilibrismi politici e amore per l’arte nel Ducato estense ai temppi di Alfonso I”. Nella sezione cinema abbiamo la seguente classifica finale: Primo classificato “Tumulto contadino”, video realizzato dalla Classe 3G del Liceo delle scienze umane Carducci; secondo classificato “Il suo nome era Isaac” della classe 5H dell’istituto Einaudi; Terzo classificato “Nebbia Estense”, della Classe 2G del Liceo Carducci.
Il primo classificato di ogni sezione – narrativa, giornalismo e critica, cinema – ha vinto un premio di 500 euro offerto da Cna; a tutti i partecipanti sarà offerto un workshop artistico intensivo dalla durata di sei ore, promosso da Controluce Produzione srl e Centro Preformazione Attoriale, che si terrà nel mese di aprile 2019 nella Delizia del Verginese, nel Comune di Portomaggiore.
Il Premio è stato organizzato e promosso da Controluce Produzioni e Cna Ferrara, con il patrocinio di Camera di Commercio Ferrara, Comuni di Ferrara e di Portomaggiore, Istituto di Storia Contemporanea, Museo del Risorgimento e della Resistenza, CPA Centro di preformazione attoriale e Regione Emilia Romagna.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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