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Da: Press Ferrara Film Festival
Sabato 30-Festa di chiusura “Via del Cinema”- Face to face-Film in concorso
Ore 19:00-24 – Festa di chiusura della Via del Cinema – Via Carlo Mayr
Sabato 30 chiuderà i battenti “La Via del Cinema”, un evento nell’evento che ha visto via Carlo Mayr e i propri locali protagonisti di una serie di iniziative, tra cui la Mostra sul Cinema, snodata su più punti di interesse. La conclusione sarà con il botto: dalle 19 alle 24, è infatti in programma una festa di strada con il dj-set di Maso dj, allestimenti scenografici e pavimentazione glitterata, come spiega il vice direttore del Ferrara Film Festival Giorgio Ferroni: “Abbiamo reso via Carlo Mayr un fulcro dell’evento dedicato al cinema: un modo per dare impulso a un’importante strada commerciale della città, grazie anche all’entusiasmo e allo spirito di collaborazione dei locali di via Mayr e delle strade limitrofe. Via Mayr, tra l’altro non è nuova a iniziative di strada, sempre accolte con partecipazione dalla maggior parte dei residenti. Quella di sabato sera, sono convinto, sarà una splendida festa, oltre che un momento di condivisione tra ferraresi e turisti”.
Ore 16:00 – Face to Face: Fan Film – Ghostbusters Italia – Palazzo della Racchetta
Maximillin Law dialogherà con i rappresentanti dell’Associazione Ghostbusters Italia. Il Ferrara Film Festival è il primo festival italiano dedicato al cinema a riconoscere l’importanza dei fan-film, categoria che sarà presente in concorso nel corso della prossima edizione.
Ore 17:30 – Face to Face: Jennifer Milan e Max Calò – Palazzo della Racchetta
Presso il FFF-hub di Palazzo della Racchetta nuovo panel che vedrà protagonisti, insieme al direttore del Ferrara Film Festival, Jennifer Milan, cantante resa celebre dalle partecipazioni ad Amici e X Factor e il musicista Max Calò sul tema cinema e musica. Le interviste potranno essere seguite in diretta sui canali social del Ferrara Film Festival.
Dalle 19:00 – Film in concorso – Cinema Apollo
Ore 19
“SAFE ZONE”
Paese:USA-18 min
Categoria:”Short USA”, “Young UNICEF”
ITALIAN PREMIERE
Regia: Jodie Livington e Marco Bollinger
Cast: Rachel Braunsch Weig, Marta Zoffoli
Genere: drammatico
Trama: La storia Fatima e Nariman, due bambine Siriane ora rifugiate in un campo profughi, che raccontano gli orrori della guerra attraverso i loro occhi.
“RWANDA”
Paese: Italia-90 min
Categoria: “Feature World”, “Emilia Romagna Filmmakers”
Regia: Riccardo Salvetti
Cast: Marco Cortesi, Mara Moschini
Genere: drammatico
Trama: Basato su una storia vera. Le vicissitudini di uno dei genocidi più terrificanti della storia dell’umanità, dove un milione di persone sono state uccise in Rwanda nel 1994, e il conseguente atto eroico di due persone nel cercare di salvare più vite innocenti possibili.
Ore 21:30
“UOMO”
Paese: Italia-20 min
Categoria: “Short World”
Regia: Mattia Bianchini
Cast: Valentina Ludovini, Mirko Frezza, Lorenzo Rozzi
Genere: drammatico
Trama: L’intensa relazione tra madre e figlio, nel delicato passaggio da infanzia a adolescenza.
A seguire
“HOPE LOST”
Paese:USA-94 min
Categoria: “Feature USA”
ITALIAN PREMIERE
Regia: David Petrucci
Cast: Mischa Barton, Michael Madsen, Daniel Baldwin, Francesca Agostini, Danny Trejo
Genere: thriller
Trama: Sofia è una ragazza rumena che sogna di fare la l’attrice. Un giorno incontra Gabriel che afferma di essere un produttore di un nuovo show televisivo, portandosi la ragazza con se a Roma. Una volta arrivata, Sofia scopre di essere venduta a dei potenti protettori e costretta a fare la prostituta. L’unica speranza che gli è rimasta è stringere un’amicizia con Alina, un’altra giovane vittima, cercando di trovare insieme un modo di fuggire.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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