Domenica 11 Novembre prosegue la stagione con laChamber Orchestra Of Europe e Nicolaj Szeps-Znaider nella doppia veste di violino solista e maestro concertatore
Da: Ferrara Musica
Domenica 11 novembre – ore 18, Teatro Comunale di Ferrara – la stagione di Ferrara Musica prosegue con uno dei suoi concerti più attesi, che si preannuncia quasi completamente sold-out: ne sarà la protagonista la Chamber Orchestra of Europe, guidata da Nicolaj Szeps-Znaider nel doppio ruolo di violinista solista e maestro concertatore. Non sarà quindi Andrés Orozco-Estrada a dirigere la COE, come annunciato: a causa di un’indisposizione il direttore colombiano è stato costretto ad annullare la sua partecipazione alla tournée. Questo ha portato anche a una modifica della prima parte del programma musicale: al posto del Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij verrà eseguito l’altrettanto celebre Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61 di Beethoven, e non saranno eseguite le Danze di Galánta di Kodaly. Il Concerto in re maggiore op. 61 è l’unico concerto per violino e orchestra composto da Beethoven, scritto nel 1806. Il compositore vi lavorò in un periodo sereno della propria vita in cui, preso atto dell’incurabilità della propria sordità, aveva trovato una nuova fonte di gioia nell’amore per Josephine Burnsvick. Il Concerto fu scritto per l’amico violinista Franz Clement, che però, nonostante le proprie doti di virtuoso, non seppe salvare l’opera dalle dure critiche che l’accolsero. Un insuccesso probabilmente dovuto alla concezione “sinfonica” della composizione che, contravvenendo alla tradizione del concerto solistico, privilegiava invece l’orchestra, affidandole l’esposizione di tutti i temi principali e conservando al violino una funzione di commento.
Nella seconda parte sarà eseguita come previsto la Sinfonia n. 7 di Dvořák, la più romantica e quella considerata più bella nel catalogo del compositore ceco. Gli fu commissionata dalla Philharmonic Society in occasione della sua prima visita a Londra nel marzo 1884, e richiese un lavoro di elaborazione faticoso; completata nel marzo 1885, venne eseguita il 22 apr6ile alla St. James’s Hall. Priva di caratteri specificamente folkloristici (con la parziale esclusione dello Scherzo, una sorta di ‘danza slava’ in modo minore), la Settima è dominata da un sentimento tragico che si incarna nei due Allegri estremi, che condividono una struttura analoga e studiata al fine di sottolinearne il carattere drammatico. Per contro, il Poco adagio in fa maggiore si mantiene in uno stato d’animo lirico. Così, pur senza tradire se stesso, Dvorák si fissò con questa Sinfonia sul solco di Brahms, e quindi in continuità con la tradizione sinfonica ‘alta’.
Il danese-israeliano Nikolaj Szeps-Znaider, violinista solista tra i più richiesti al mondo e, da alcuni anni, apprezzato direttore d’orchestra, è noto per riunire in sé non solo una profondità musicale e uno stile che, pur prendendo spunto dalla tradizione del passato, risulta essere sempre molto innovativo, ma anche un carisma fuori dal comune.
Prima orchestra residente di Ferrara Musica, definita dalla BBC e dal Daily Telegraph come “la migliore orchestra da camera del mondo”, la Chamber Orchestra of Europe è formata da musicisti provenienti da tutta Europa e si è imposta sulle scene internazionali come uno dei più importanti e versatili ensemble contemporanei. L’orchestra ha mantenuto uno stretto rapporto con Ferrara, dove ritorna regolarmente per periodi di residenza o nell’ambito di prestigiose tournée internazionali.
Info: www.ferraramusica.it, tel. 0532-202675; biglietteria@ferraramusica.it

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)