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Da: Regione Emilia Romagna

Turismo. Destinazione Emilia-Romagna: il presidente Bonaccini e l’assessore Corsini incontrano i territori. Dal 15 al 17 ottobre, da Rimini a Piacenza una tre giorni di ascolto e proposte insieme agli operatori e amministratori locali

Il tour per un confronto a tutto campo sulle prospettive di un settore che già oggi vale oltre l’11% del Pil regionale e che rappresenta sempre più un’opportunità di crescita e di sviluppo di qualità. “Nei giorni del TTG, la principale fiera del settore in corso a Rimini, rilanciamo il nostro impegno valorizzando le potenzialità e le identità locali e rafforzando il gioco di squadra”

Bologna – Destinazione Emilia-Romagna. Dalla Riviera all’Appenino, dalle città d’arte al Wellness, passando per la Food e la Motor Valley: l’Emilia-Romagna si conferma sempre più meta turistica, con un valore del settore che supera l’11% del Pil regionale.
“Una centralità confermata proprio in questi giorni anche dal TTG, il principale salone dedicato alla promozione del turismo B2B che proprio oggi apre i battenti a Rimini e che richiama operatori da tutto il mondo– spiegano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini –. Molto è stato fatto, ma molto ancora si può fare, valorizzando le potenzialità e le identità dei singoli territori e rafforzando il gioco di squadra. Questa è la strada che dobbiamo continuare a percorrere”.
Il tema sarà al centro del tour che Bonaccini e Corsini compiranno dal 15 al 17 ottobre lungo la via Emilia, in collaborazione con le tre Destinazioni Romagna, Emilia e Bologna Metropolitana e la partecipazione del presidente di Apt, Davide Cassani.
Una tre giorni di ascolto e proposte durante la quale incontreranno amministratori e operatori economici da Rimini a Piacenza, per un confronto a tutto campo su un settore che è sempre più volano di crescita e sviluppo.
La Romagna sarà protagonista il 15 ottobre: turismo balneare, culturale e le prospettive di crescita per l’entroterra i temi al centro di una serie di iniziative che toccheranno Ferrara, Ravenna, Rimini, passando per Bagno di Romagna (FC).
Il 16 ottobre Bonaccini e Corsini incontreranno gli operatori e gli amministratori di Bologna, Modena e Sestola per ragionare sulle prospettive turistiche del capoluogo metropolitano, della Motor Valley e del turismo bianco in Appennino.
Il territorio emiliano sarà al centro dell’ultima giornata, il 17 ottobre, con Parma, Reggio Emilia e Rivalta (Pc). Focus in particolare sul turismo culturale, a partire dall’appuntamento di Parma capitale italiana della cultura 2020./PF

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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