Sottoscritti patti per la sicurezza tra Prefetto di Ferrara e Sindaci di Tresigallo e Voghiera
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Da Ufficio stampa Prefettura di Ferrara
Il Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro e i Sindaci di Tresigallo, dr. Andrea Brancaleoni, e Voghiera, dr.ssa Chiara Cavicchi, hanno firmato, questa mattina, nella sede della Prefettura, il Patto per l’attuazione della sicurezza urbana, previsto dall’art. 5 del decreto legge 20 febbraio 2017 n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” (il cd. Decreto Minniti).
“Gli obiettivi specifici di questi Patti – ha osservato il Prefetto – sono la prevenzione della criminalità diffusa e predatoria, in particolare nelle zone maggiormente degradate, e la promozione della legalità e del contrasto dei comportamenti che turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici. Altro obiettivo è la promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione tra le amministrazioni competenti”.
L’accordo segue a quelli analoghi sottoscritti con i Sindaci di Comacchio, Cento, e Ferrara a testimonianza dell’attenzione delle Amministrazioni comunali del territorio verso i temi della sicurezza urbana, “….rappresentando questo strumento pattizio – ha ricordato il Rappresentante del Governo – una importante modalità di rafforzamento delle sinergie tra Stato ed Enti Locali, per dare alle Comunità locali risposte rapide e efficaci”.
Il documento individua quale obiettivo prioritario l’installazione e/o il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza comunali nelle aree del territorio comunale maggiormente interessate da situazioni di degrado e di illegalità.
Il Patto stabilisce che i sistemi integrati di videosorveglianza, realizzati nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità Garante per il trattamento dei dati personali, siano oggetto di valutazione da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per le modalità di impiego e ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate dal Ministero dell’Interno.
Presso la Prefettura sarà istituita una cabina di regia, composta dai rappresentanti delle Forze di polizia e della Polizia locale, con il compito di monitorare lo stato di attuazione del Patto firmato oggi in presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine.
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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