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Da ufficio stampa

A oggi hanno aderito 5 Unioni comunali e 42 Comuni. Entro marzo un’analoga “Destinazione turistica” in Emilia chiuderà il quadro previsto. L’assessore Corsini: “Un risultato essenziale per dare attuazione alla nuova legge regionale sull’organizzazione turistica”

Bologna – E’ nata, con l’approvazione ieri della Giunta regionale, la Destinazione turistica Romagna, nuovo organismo previsto dalla legge regionale sull’ordinamento turistico, con l’obiettivo di sviluppare iniziative di promozione e valorizzazione dei territori e sostenere azioni promo-commerciali realizzate dagli operatori privati.
A oggi sono cinque le Unioni comunali e 42 i Comuni che hanno aderito all’area vasta di destinazione turistica della Romagna che comprende i territori di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Numeri molto elevati che rispecchiano le aspettative create su tutto il territorio dal nuovo ente pubblico strumentale che assorbe le funzioni delle Unioni di prodotto e delle Province.

“Dopo la costituzione della Destinazione turistica Città Metropolitana di Bologna- commenta l’assessore regionale a Turismo e commercio, Andrea Corsini-, è stato completato il percorso amministrativo che ha portato all’istituzione della nuova Destinazione turistica che riguarda la Romagna. Si tratta di un risultato essenziale per dare attuazione alla nuova legge regionale sull’organizzazione turistica”.
“Un risultato- prosegue Corsini- raggiunto grazie all’ottimo lavoro di squadra e la collaborazione tra gli enti interessati. Il prossimo obiettivo sarà l’istituzione, entro marzo, della Destinazione turistica Emilia che coinvolgerà il territorio delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia”.
“Stiamo rispettando gli impegni presi- conclude l’assessore-. Entro l’anno la legge sarà pienamente attuata e le tre Destinazioni diventeranno un tassello fondamentale del sistema dell’organizzazione turistica regionale”.

I Comuni, le Unioni e le altre amministrazioni pubbliche che non hanno aderito in questa fase potranno farlo in qualsiasi momento, così come previsto dallo Statuto.
Il compito fondamentale della Destinazione turistica Romagna sarà quello di sviluppare il Programma annuale di attività turistica e il Piano di promo-commercializzazione turistica del territorio di riferimento. In sintesi, più attenzione allo sviluppo e alla valorizzazione turistica dei territori, più coesione e forza al sistema dell’organizzazione turistica complessiva e maggiore collaborazione fra privato e pubblico.
Attraverso una cabina di regia sarà ulteriormente rafforzato il rapporto di concertazione delle strategie e di collaborazione operativa fra il privato (associazioni di categoria, sistema aggregazioni di imprese, operatori) e il pubblico (sistema degli enti locali).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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