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Da: Centro lgbti

Nota per la stampa a firma delle Associazioni Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Gruppo Giovani Circomassimo e Agedo

Oggetto: Assessora alle Pari Opportunità Annalisa Felletti

Apprendiamo dalla stampa le vicende politiche che coinvolgono l’Assessora Annalisa Felletti. Non entriamo nel merito di questioni interne al partito di cui l’Assessora alle Pari Opportunità è espressione, sia per una scarsa se non nulla conoscenza delle motivazioni che hanno portato all’attuale situazione, sia e soprattutto per una vocazione apartitica che contraddistingue le associazioni Lgbt firmatarie di questo documento. Ciò che in queste poche righe ci teniamo a esprimere è una valutazione dell’operato di Annalisa Felletti in relazione alle politiche rivolte alle persone lgbt e quindi alle nostre associazioni. E’ indubbio che l’attenzione che questa Amministrazione ha nei confronti della difesa dei diritti, della lotta alle discriminazioni e della affermazione di pari opportunità delle persone lgbt si è manifestata in più occasioni e in più forme. Ed è altrettanto innegabile che l’Assessora Annalisa Felletti abbia avuto un ruolo chiave rispetto alle questioni lgbt locali, e per il mandato conferitole di delega alle Pari Opportunità, e per sensibilità personale. Sono stati tanti i momenti di confronto che hanno portato a uno scambio reciproco di idee, alla condivisione di progetti, alla realizzazione di percorsi condivisi anche con altre realtà istituzionali e associative della città. Le questioni Lgbt sono diventate un punto importante dell’agenda politica di questa Amministrazione e di conseguenza di questa città e riconosciamo all’Assessora Felletti un ruolo chiave nel tracciare una strada dalla quale auspichiamo non si possa più prescindere. Dal 2014 a oggi sono successe tante cose che hanno cambiato la quotidianità delle persone lgbt, prima fra tutte l’entrata in vigore del decreto legge sulle Unioni Civili. Ma a fianco delle grandi battaglie civili che coinvolgono il paese, ci sono le piccole battaglie quotidiane che le nostre associazioni combattono per rendere sempre più semplice la vita di chi appartiene a una minoranza ancora in parte discriminata, ancora troppo spesso oggetto di violenza e vessazioni. Ricordiamo che circa un anno fa un ragazzo omosessuale, a Ferrara, è stato protagonista, suo malgrado, di un grave episodio di omofobia. Anche il quel caso l’Amministrazione comunale e l’Assessora alle Pari opportunità non hanno esitato a dimostrare la propria solidarietà e a condannare in maniera forte ogni forma di odio e violenza nei confronti delle persone lgbt. Da quell’episodio a oggi, la collaborazione che si è instaurata tra le associazioni e l’assessorato alle pari opportunità ha consentito dei risultati straordinari, uno fra tutti l’individuazione di una sede. Dopo 15 anni finalmente Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica Ferrara ha una casa che condivide anche con le altre associazioni lgbt ferraresi, quali Agedo e Famiglie Arcobaleno. La sede di via Ripagrande 12 è anche Antenna contro le discriminazioni ed è un luogo di tutti e per tutti, un spazio fisico di incontro e confronto, ma anche uno spazio politico di affermazione delle proprie identità e dei propri diritti. L’assegnazione di una sede è solo uno dei risultati di cui possiamo rendere merito alla Felletti, ci sono poi i progetti, le campagne, le attività che l’hanno vista al nostro fianco con convinzione e passione. Non è nostro compito difendere il suo ruolo all’interno di questa giunta, vi sono organismi politici preposti legittimati a farlo, ma non possiamo che esprimere tutta la nostra stima per quello che ha fatto sia sul piano umano che sul piano politico per le associazioni di cui siamo attivisti, che sarà forse poca cosa nell’economia generale di una città, ma è moltissimo per tutti quei cittadini e cittadine di questa città che in noi si riconoscono, che credono nelle nostre ragioni, nelle nostre lotte e che pensano come noi che una società più equa passa anche e soprattutto dall’affermazione delle diversità e dal riconoscimento del principio di parità.

Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica Ferrara
Arcigay Ferrara
Arcilesbica Ferrara
Gruppo Giovani Circomassimo Ferrara
Agedo Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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