Da: Organizzatori
VI workshop di formazione degli operatori ecomuseali-museali
Sabato 12 novembre 2016
Centro servizi per il volontariato, Via Circonvallazione 21, Argenta (FE)
Dalle recenti indagini archeologiche alla valorizzazione del patrimonio. I musei e gli ecomusei sono strumenti con cui si attivano processi di cooperazione tra comunità di residenti e professionisti, formazione per le scuole e i cittadini, apporti di saperi legati ai luoghi, alla memoria sociale e alla ricerca scientifica.
Il workshop formativo “Archeologia, territorio e comunità locale” diventa la sede di discussione per tanti attori del territorio e per un pubblico diversificato, utile a rendere viva e innovativa l’eredità culturale; indispensabile anche ai musei per lavorare su percorsi e visioni di insieme che favoriscano l’accessibilità e la fruizione turistica.
La giornata è promossa da Ibc Istituto per i beni artistici culturali e naturali Regione Emilia-Romagna, Ecomuseo di Argenta, Comune di Argenta, Comune di Portomaggiore, Comune di Ostellato, Polo museale dell’Emilia-Romagna e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
L’incontro è aperto alla cittadinanza; agli operatori sarà rilasciato l’attestato di partecipazione
Programma
Accreditamenti e registrazioni
9.00 – Saluti e apertura di Antonio Fiorentini, Sindaco di Argenta
I sessione
Le recenti indagini archeologiche
coordina i lavori Nerina Baldi, Direttore dell’Ecomuseo di Argenta
9.10 – Una prospettiva geoarcheologica territoriale per l’argentano
Marco Cacciari, Geologo dell’Università di Bologna, Scuola di Scienze
9.30 – La carta del potenziale archeologico e forma urbis Argentae
Chiara Guarnieri, Archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
9.50 – La chiesa di Santa Maria Boccalone: le fasi medievali
Xabier Gonzalez Muro, Archeologo libero professionista
10.10 – I ritrovamenti del Ponte della Braglia sulla Fossa Marina
Cecilia Vallini, Archeologa libera professionista
10.30 – Dibattito
10.45 – Pausa caffè
II sessione
La valorizzazione fra comunità di residenti e professionisti
coordina i lavori Fiamma Lenzi, Archeologa dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali – Regione Emilia-Romagna
11.15 – Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e gli altri musei del Ferrarese: costruire insieme un nuovo modello di valorizzazione
Paola Desantis, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
11.35 – La mostra dei Fadieni e il Verginese: il dialogo con il pubblico e le scuole
Elena Grinetti, Educatore museale del Comune di Portomaggiore
11.50 – Il Museo del territorio di Ostellato: l’interpretazione dell’antico e del nuovo territorio
Elena Rossi, Assessore alla cultura del Comune di Ostellato
12.05 – Il nuovo Museo del Delta Antico a Comacchio
Laura Ruffoni, Responsabile dei servizi museali del Comune di Comacchio
12.20 – Dibattito
12.35 – Quesiti aperti sui popolamenti e le indagini archeologiche
Luisa Roncarati, Associazione ricerche storiche di Consandolo
12.50 – Parole e immagini d’archivio: il sapere di una comunità vivente
Benedetta Bolognesi, Responsabile biblioteca comunale di Argenta
13.05 Chiusura lavori – Il Museo civico di Argenta: interpretare il patrimonio, i luoghi e le generazioni
Giulia Cillani, Assessore alla cultura del Comune di Argenta
13.20 – Buffet con degustazione di prodotti tipici a cura dell’Associazione Rione San Domenico
14.00 – Passeggiata per Argenta fra storia e realtà
Ilaria Zagani, Curatore del Museo Civico di Argenta
Percorso guidato dedicato alla riscoperta di strade, monumenti e luoghi di interesse legati alla storia urbana di Argenta e con osservazioni sui cambiamenti avvenuti a seguito della ricostruzione post bellica
A seguire breve visita al Museo Civico
Segreteria organizzativa Tel. +39 0532 808058 – Mobile 347 4507634
museiargenta@comune.argenta.fe.it
www.vallidiargenta.org
PROVINCIA DI FERRARA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it