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da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

Al Giardino delle Duchesse (o a Palazzo della Racchetta in caso di maltempo) torna il giardino letterario del Ferrara Art Festival. Ospite lo scrittore Eraldo Baldini.

Terzo appuntamento, venerdì 26 giugno 2015 alle ore 21, con “Faust and friends. Il Giardino Letterario del Ferrara Art Festival”.
Realizzato da Virgilio Patarini e Fausto Bassini con la collaborazione di Simona Gamberini e Valentina Carrera, l’appuntamento letterario ospiterà venerdì, sul palcoscenico del Giardino delle Duchesse (o a Palazzo della Racchetta in caso di maltempo) lo scrittore ravennate Eraldo Baldini ed il suo “Fra l’Adriatico e il West. 77 racconti fuori campo” (Fernandel editore).
Ingresso Libero.
Durante la serata, coordinata dal giornalista Michele Govoni, interverranno anche gli scrittori Matteo Bianchi e Carlo Riberti.
Settantasette racconti comici, brillanti e surreali, a volte dissacranti, a volte iperbolici, scritti da un maestro del giallo. Storie venate di suggestioni del grande schermo e di chiacchiere da bar, di cultura pop e di ricordi paesani e d’infanzia.
Racconti brevi e spiazzanti che restituiscono un profilo letterario inedito dell’autore di Nevicava sangue. Ma perché proprio settantasette? Perché negli Stati Uniti, oltre alla famosissima Route 66, c’è anche una meno famosa Route 77, che per la cronaca collega Bronsville, nel Texas, a Sioux City, nello Iowa.
Luoghi che richiamano i miti del West, del cinema, del sogno americano vissuto da una terra ai confini con l’Adriatico che nel bene e nel male non ha niente da invidiare al Far West, a saperla guardare e leggere nella prospettiva epica e coinvolgente di Eraldo Baldini.
Questi settantasette racconti commentano fatti di cronaca, trasmissioni televisive, eventi sportivi, vicende vere o fantasiose; a volte sono rivisitazioni sui generis della storia, della scienza e della medicina; brani quasi sempre conditi di ironia, scritti con uno humor intelligente e caustico, un po’ di cinismo e uno sguardo interrogativo, scanzonato ma attento sulla realtà.
Un divertissement che non mancherà di irretire e di far sorridere ogni tipo di lettore.

Eraldo Baldini è nato in provincia di Ravenna, dove ancora vive. È scrittore, saggista e sceneggiatore.
In campo narrativo ha pubblicato, per Frassinelli, nel 1998 Mal’aria (Premio «Fregene»), nel 1999 Faccia di sale (Premio «Serantini»), nel 2000 Gotico rurale (Premio «Settembrini – Regione del Veneto»), nel 2001 Tre mani nel buio, nel 2002 Bambine. Per Aliberti, nel 2007, insieme a Massimo Cotto, Le notti gotiche. Per Edizioni Ambiente, nel 2007, Melma.
Per Einaudi ha pubblicato nel 2003 Bambini, ragni e altri predatori, nel 2004 Nebbia e cenere, nel 2006 Come il lupo (Premio «Predazzo»), nel 2008 (con Alessandro Fabbri) Quell’estate di sangue e di luna, nel 2011 L’uomo nero e la bicicletta blu (Premio Internazionale «Montefiore Conca»), nel 2012 Gotico rurale 2000-2012, nel 2013 Nevicava sangue.
Per l’editore Fernandel ha pubblicato nel 2015 la raccolta di racconti Fra l’Adriatico e il West.
Suoi racconti compaiono in diverse antologie. Le sue opere sono tradotte all’estero da importanti editori. In campo saggistico ha pubblicato numerosi volumi su tradizioni e culture popolari: ricordiamo Halloween (Einaudi 2006) e Tenebroso Natale (Laterza 2012), entrambi scritti con Giuseppe Bellosi.
Ha scritto sceneggiature e soggetti per il cinema e la televisione. Dal suo romanzo Mal’aria è stato tratto il film tivù omonimo trasmesso in due puntate da Rai Uno nel 2009.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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