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Da: Ferrara Film Commission

Il 13 e 20 novembre 2018 alla Sala Boldini quattro proiezioni per ricordare il regista ferrarese nel decimo anniversario dalla sua scomparsa

Lunedì 5 novembre 2018 alle ore 11, presso la Sala degli Arazzi del Palazzo Comunale di Ferrara, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento intitolato al decennale della scomparsa di Florestano Vancini.
A introdurre la conferenza Massimo Maisto, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Turismo e Politiche Giovanili; a presentare l’evento, il giornalista e critico cinematografico Paolo Micalizzi, il Presidente della Ferrara Film Commission Alberto Squarcia e la Coordinatrice di Segreteria della Ferrara Film Commission Margherita
Pasetti.
L’evento dedicato al decennale è organizzato dalla Ferrara Film Commission – con il patrocinio del Comune di Ferrara e il supporto organizzativo dell’Hotel Torre della Vittoria di Ferrara – si svolgerà nelle giornate di martedì 13 e martedì 20 novembre 2018 e consisterà in quattro proiezioni (due mattutine e due serali), presso la Sala Boldini, di pellicole del regista e sceneggiatore ferrarese Florestano Vancini.
Le proiezioni mattutine, con ingresso gratuito, saranno riservate agli studenti delle scuole ferraresi di primo e secondo grado, mentre quelle serali, con ingresso a offerta libera, saranno aperte a tutti. Il ricavato sarà utilizzato per le attività dell’Associazione.
Gli appuntamenti dedicati alle scuole inizieranno alle ore 10.00 (con entrata in sala alle 9.30) e vedranno protagonisti: martedì 13 novembre, il film “La neve nel bicchiere” e martedì 20 novembre il film “I lunghi giorni della vendetta”.
Le aperture serali inizieranno alle 20.30 e avranno a oggetto, il 13 novembre, “Amore amaro” e, il 20 novembre, “La neve nel bicchiere”.
Un breve accenno alle trame delle pellicole presentate:
– “La neve nel bicchiere” (1984) – girato per buona parte in territorio ferrarese, nel Comune di Argenta – tratto dall’omonimo romanzo di Nerino Rossi, racconta la storia di una famiglia emiliano-romagnola dagli ultimi anni del 1800 fino al 1927, attraverso trent’anni di lotte e mutamenti sociali in Italia. Durata 144’;
– “I lunghi giorni della vendetta” (1967) – considerato da Quentin Tarantino il miglior ‘spaghetti-western’ di sempre, tanto da inserire un tema della colonna sonora nel suo “Kill Bill vol. II” – descrive la vendetta metodica di Ted, evaso dalla prigione dopo essere stato ingiustamente condannato per l’omicidio del padre. Durata 123’;
– “Amore amaro” (1974) – ambientato nella Ferrara degli anni ’30 – narra la storia di un amore impossibile tra un giovane studente antifascista e una trentacinquenne vedova e con un figlio. Lisa Gastoni si aggiudicò il Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista. Durata 106’.
Le proiezioni saranno introdotte da PAOLO MICALIZZI, giornalista, critico cinematografico e storico del cinema, Presidente Onorario della Ferrara Film Commission, e da ALBERTO SQUARCIA, Presidente della Ferrara Film Commission e promotore – con Studio Archeo900 – di numerosi eventi artistico-culturali a livello internazionale.
Durante la conferenza stampa è stato presentato anche il “Ferrara Film Corto”,
Festival di Cortometraggi organizzato dalla Ferrara Film Commission, che avrà luogo il 25, 26 e 27 gennaio 2019. Il Festival, rivolto ai film-maker italiani o residenti in Italia, è
alla sua seconda edizione e si eleva a Nazionale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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