Skip to main content

Da: Regione Emilia Romagna

Welfare. La Regione per gli adolescenti: pronti a partire in Emilia-Romagna 150 progetti per crescere e prevenire disagio, isolamento, abbandono scolastico e dipendenza dai social network. La vicepresidente Gualmini: “Entro l’autunno il nuovo provvedimento, condiviso con il territorio, sul tema adolescenza-disagio-opportunità”

Approvata dalla Giunta regionale la graduatoria dei due bandi da un milione di euro aperti lo scorso maggio: uno per tutte le province e l’altro per la Città Metropolitana di Bologna. Risorse stanziate da Regione e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna

Bologna – Aiutare i ragazzi in una fase critica della crescita, per cercare di prevenire il disagio e l’isolamento, ma anche per contrastare l’abbandono scolastico e la dipendenza dai social network. A questo obiettivo guardano i 150 progetti per l’adolescenza che si sono aggiudicati le risorse, 1 milione di euro, messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna (600 mila euro) per finanziare, su tutto il territorio, la nona edizione del bando “Giovani generazioni”,e dalla Cassa di Risparmio di Bologna (400 mila euro) per “I grandi assenti del welfare”, riservato allaCittà Metropolitana di Bologna.
La Giunta regionale, infatti, ha approvato in questi giorni la graduatoria di entrambi i bandi, indetti lo scorso maggio, rivolti ad associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, parrocchie e, nel caso di Bologna, anche agli enti locali.
Le iniziative finanziate riguardano la progettazione di attività scolastiche, extrascolastiche, ricreative e per il tempo libero e sono rivolte a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 24 anni. Sostenere i giovani nel passaggio delicato all’età adulta, nello stile di vita, nel sistema di relazione con coetanei e familiari e nelle scelte scolastiche è l’obiettivo comune ai 150 progetti selezionati. Si va dall’aiuto nello svolgimento dei compiti all’organizzazione di percorsi individualizzati per migliorare il rendimento scolastico, dalle attività sportive o laboratori artistici e musicali, agli incontri con esperti per utilizzare più consapevolmente i social network e la rete.
“I progetti selezionati consentiranno di sostenere i giovani, le loro famiglie e i servizi nell’affrontare la complessità sociale che caratterizza la vita quotidiana dei ragazzi nei periodi della preadolescenza e adolescenza- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Come Regione, per contrastare fenomeni preoccupanti quali l’abbandono scolastico, il bullismo, la solitudine o l’abuso di sostanze, abbiamo ritenuto fosse necessario intervenire anche sul piano normativo. Entro l’autunno infatti- spiega la vicepresidente- dopo un percorso di consultazioni con gli amministratori locali, le associazioni e gruppi di ragazzi delle scuole medie e superiori del nostro territorio, saremo in grado di approvare un nuovo provvedimento sul tema adolescenza-disagio con attenzione rivolta anche alle grandi potenzialità dei nostri ragazzi. Un ‘Piano di azione’- conclude Gualmini- che conterrà proposte concrete, elaborato nell’ambito della legge regionale 14 del 2008 sulle giovani generazioni, recentemente modificata”.
Esito dei bandi
Dei 150 progetti selezionati, 11 hanno una valenza regionale (cioè coinvolgono almeno 3 province) e saranno finanziati con 200 mila euro; 139, finanziati con 774 mila euro, hanno valenza territoriale (con una ricaduta solo verso un ambito circoscritto, come un Comune o un Distretto). Tra questi ultimi, 56 saranno realizzati nell’ambito metropolitano di Bologna (35 presentati da enti privati e 21 da enti locali) e 83 in tutte le altre province della regione. /Ti.Ga.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it