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Da: Regione Emilia-Romagna

Apriranno entro l’anno un centro antiviolenza, cinque sportelli e due case rifugio. Le nuove strutture si aggiungeranno ai 20 centri, ai 56 sportelli e alle 39 case già attivi in Emilia-Romagna

Bologna – Un nuovo centro antiviolenza, cinque sportelli e due case rifugio. Si allarga in Emilia-Romagna la rete di sostegno per le donne vittime di violenza con l’apertura entro l’anno di otto nuove strutture, alle quali la Giunta regionale ha assegnato un contributo di oltre 140 mila euro. I progetti, presentati alla Regione attraverso un bando che si è chiuso il 14 novembre scorso, sono stati giudicati tutti ammissibili.

Verranno attivati cinque nuovi sportelli: nel Comune di Torrile (Parma), con la partnership dell’Associazione Centro antiviolenza Parma, nell’ambito del progetto “Mai più sola”; nel Comune di Cattolica (Rimini) relativo al “Centro antiviolenza distrettuale “Chiama chiAma: per potenziare l’accoglienza e i servizi di tutela delle donne”; nel Comune di Argenta (Ferrara) per l’iniziativa “Liberati dalla violenza”; nel Comune di Cesena (Forlì-Cesena) per il progetto “Centro donna – Nuovo sportello Valle Savio” e infine lo “Sportello antiviolenza” nell’Unione Comuni del Sorbara (Modena). Gli sportelli fanno capo ai centri antiviolenza e rappresentano un punto di riferimento a cui le donne a rischio o vittime di violenza possono rivolgersi.

Il contributo per un nuovo centro antiviolenza è stato assegnato al progetto dell’Unione Rubicone Mare (Forlì-Cesena) con la partnership dell’Associazione Sos donna onlus, denominato “Centro antiviolenza del Rubicone”, mentre due nuove case rifugio apriranno grazie al progetto “Un luogo per accogliere” del Comune di Cervia (Ravenna) e dell’Unione Terre d’Argine (Modena), con la partnership del Centro Vivere donna onlus, nell’ambito dell’iniziativa “La casa dei sogni e dei bisogni”.

“La Regione Emilia-Romagna- commenta l’assessora alle Pari opportunità, Emma Petitti- continua a fornire risposte concrete per tutelare le donne vittime di violenza. Sapere che esiste sul territorio una rete di protezione con strutture adeguate e personale qualificato può essere un incentivo importante per intraprendere il percorso necessario a uscire dal tunnel della violenza. Attraverso questo bando e lo stanziamento di ulteriori risorse economiche, continuiamo di fatto a investire in questa direzione. In questi anni, proprio grazie alle strutture regionali sono state aiutate migliaia di donne e su questa strada intendiamo proseguire”.

La rete antiviolenza in Emilia-Romagna

Il 13 agosto scorso è stato approvato l’Elenco regionale dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna che ha registrato la presenza di 20 Centri antiviolenza sul territorio regionale. Gli sportelli sono 56 e fanno capo a 13 centri antiviolenza. Un fondamentale supporto alle donne vittime di violenza è inoltre fornito dalle “case rifugio”, strutture a indirizzo segreto o riservato, che offrono alloggio sicuro alle donne con o senza figli minori che subiscono violenza, a titolo gratuito, indipendentemente dal luogo di residenza, con l’obiettivo di proteggerli e di salvaguardarne l’incolumità fisica e psichica. Attualmente, in Emilia-Romagna, le case rifugio sono 39, così distribuite: 7 nella provincia di Bologna, 3 nella provincia di Ferrara, 1 nella provincia di Forlì-Cesena,4 nella provincia di Modena, 4 nella provincia di Parma, 2 nella provincia di Piacenza, 10 nella provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Reggio Emilia, 4 nella provincia di Rimini.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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